A Terrazza Colombo a Genova focus sul protocollo Eras. Si tratta di un percorso multimodale volto ad attenuare lo stress chirurgico del paziente sottoposto a operazione. La Liguria è stata la prima regione italiana a ordinare la materia da un punto di vista legislativo. "Protocollo Eras: why not?!" è stato l'occasione per fare il punto della situazione e far incontrare esperti del settore e mondo medico.
Il protocollo si basa su alcuni punti principali che riguardano il paziente nelle tre fasi: quella pre-operatoria, quella durante l'operazione e quella post-operatoria. Tra gli aspetti principali della prima fase la possibilità di non dover obbligare il paziente al digiuno, durante l'operazione prevede un approccio che riduce gli aspetti invasivi e nel post anche l'assunzione per via orale di cibi e liquidi. Il tutto porta a una riduzione dei tempi di degenza calcolabile tra il 20 e il 50% a seconda della tipologia di operazione rispetto all'iter classico.
"L'obiettivo è avere un confronto aperto, ognuno ha messo a disposizione le sue conoscenze, quello che ha fatto e quello che si può fare - spiega Brunello Brunetto, medico chirurgo che durante il suo mandato in consiglio regionale ha lavorato a lungo per ordinare la materia in Liguria -. La Regione ha la possibilità di dare ai direttori generale come obiettivo l'applicazione del protocollo Eras. L'aspetto principale è la riduzione dello stress per il paziente. La riduzione dei tempi di degenza porta a cascata poi anche un risparmio economico nel sistema e la possibilità di reinvestire quelle risorse oltre al fatto che viene liberato prima un posto letti" spiega Brunetto.
"Si sta lavorando per cercare di espandere il protocollo il più possibile - spiega Marco Catarci, medico chirurgo esperto del protocollo -. L'elemento centrale e gli indubbi vantaggi che il paziente gradisce perché riduce lo stress prima, durante e dopo l'operazione accorciando anche i tempi di degenza. Può essere applicato a una popolazione particolarmente fragile e di tutte le età se adeguatamente preparato: parliamo infatti di chirurgia maggiore con pazienti oncologici di grossi distretti addominali e toracici. Piano piano le Regioni si stanno adeguando e sta emergendo il vantaggio tangibile che porta il protocollo anche in termini di risparmi. Ci sono come spesso accade delle resistenze che ci troviamo davanti ma per superarle bisogna puntare sulla cultura".
I punti principali della fase pre-operatoria: informazione pre operatoria per riduzione dell'ansia; preparazione intestinale selettiva; assunzione di carboidrati; no digiuno; profilassi nausea e vomito post operatori.
I punti principali della fase intra-operatoria: approccio minimamente invasiva; ridurre il posizionamento di drenaggi; preferire l'anestesia epidurale; evitare l'utilizzo di oppioidi a lunga durata; mantenimento dell'euvolemia; controllo della temperatura corporea.
I punti principali della fase post-operatoria: rimozione precoce dei drenaggi e del catetere vescicale; sospensione liquidi ev; buon controllo del dolore; mobilizzazione precoce; assunzione per via orale di cibi e bevande; follow up post dimissione.
 
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