Sanità

Secondo il presidente "il vero problema non è il buco della sanità che non c'è, non ci sarà e non c'è mai stato negli ultimi otto anni, il vero tema è mettere il sistema pubblico in condizioni di competere con il privato"
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GENOVA - "Il buco di centocinquanta milioni non ci sarà e non c'è mai stato". Così Giovanni Toti ha commentato le indiscrezioni di stampa su un possibile 'buco" di bilancio in merito alla sanità regionale parlando a margine di un convegno in corso all'Ospedale san Martino.

"Al terzo trimestre dell'anno i conti delle ASL sono ancora in una fase in cui il consuntivo non ha prevalso, normalmente se lei prende i bilanci dal 2018 al 2023, ovvero quello approvato nello scorso anno, si accorgerà che tutto questo, messe le partite in fila nel bilancio e messo a posto la contabilità com'è giusto fare, il disavanzo sarà molto inferiore a quello che a quello che c'è-ha sottolineato Toti-. E comunque sia non ci ha mai preoccupato".

"A differenza dei famosi buchi da 100 milioni di chi oggi urla 'al lupo al lupo', da quando governiamo noi non ci sono mai stati e anche l'anno scorso siamo stati in grado serenamente di far fronte ai conti della sanità senza ridurre di un virgola il nostro servizio, anzi semmai quest'anno ci saranno, grazie ai 3 miliardi del governo messi in più sul fondo sanitario nazionale, molti più soldi per ridurre le liste d'attesa - dichiara Toti -. È chiaro che non bastano i soldi. Serve organizzazione, serve impegno, serve concentrazione, serve dirottare le risorse e modificare i flussi di lavoro all'interno delle nostre aziende sia ospedaliere che territoriali perché questi soldi vengano spesi efficacemente ed è quello che ho chiesto ai direttori generali - ha concluso il presidente della Regione -. Perché il vero problema non è il buco della sanità che non c'è, non ci sarà e non c'è mai stato negli ultimi otto anni, il vero tema è mettere il sistema pubblico in condizioni di competere con il privato e utilizzare quei soldi al meglio per dare risposte ai cittadini e farlo in fretta".