Prevenzione primaria e secondaria sono i due tasselli fondamentali per il controllo del seno della donna: se quella primaria comprende i corretti stili di vita - alimentazione adeguata, movimento fisico, no al fumo e così via - quella secondaria è scandita da una serie di esami che vanno affrontati negli anni.
La mammografia continua a oggi a essere l'esame principe, spiega a Primocanale Massimo Calabrese, Direttore Radiologia Oncologica e Senologica del Policlinico San Martino: "Attualmente la prevenzione secondaria o diagnosi precoce sta iniziando a essere fatta con la tomografia di primo livello invece che con la mammografia tradizionale. Le linee guida americane consigliano di farla dai 40 anni in poi, ogni uno o due anni a seconda del tipo di mammella. Perché la mammella adiposa è quella più facilmente studiabile per noi ma per esempio la mammella ghiandolare molto densa ha più difficoltà e in questo caso utilizziamo altre indagini come l'ecografia".
"Quando i controlli 'finiscono', l'American College of Radiology dice che si devono fare fino a che la donna ha almeno 5 anni di aspettativa di vita. Non c'è quindi una data finale: se una donna sta bene anche a 85 anni, non si vede perché non debba fare i controlli", commenta il dottor Calabrese.
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