Sanità

A raccontare l'importanza di una bella dormita ai microfoni di Primocanale è Fulvio Braido, direttore delle Malattie respiratorie e allergologia al Policlinico San Martino di Genova
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GENOVA - Salute, memoria, concentrazione, tutto (o quasi) si deve al sonno, di cui il 17 marzo si festeggia la Giornata mondiale, conosciuta in tutto il mondo come il World Sleep Day. Un giorno dedicato alla cultura del sonno e ai suoi disturbi, spesso sottovalutati e non approfonditi nel modo giusto.

A raccontare l'importanza di una bella dormita ai microfoni di Primocanale è Fulvio Braido, direttore delle Malattie respiratorie e allergologia al Policlinico San Martino di Genova.

"Il sonno è vitale e gli esseri umani spendono circa un terzo della vita nel dormendo. È essenziale per per vari motivi, innanzitutto per immagazzinare le informazioni, cioè il sonno serve al nostro cervello per settare i nostri ricordi e immagazzinare gli eventi, ma dall'altra parte serve anche per mettere a riposo le funzioni vitali più importanti. Quindi, mentre dormiamo rallentiamo la respirazione, rallentiamo il sistema cardiocircolatorio - spiega Braido -. È essenziale dormire, ma soprattutto dormire in modo adeguato".

Un sonno disturbato può infatti comportare problemi a breve termine, quindi dei sintomi, ma anche problemi a lungo termine: "Per esempio parliamo della sindrome della apnea ostruttiva del sonno, cioè episodi transitori di chiusura delle vie aeree, le cosiddette apnee o ipopnee: loro sono una causa del sonno disturbato. Ogni volta che abbiamo una apnea è come se il nostro cervello si è svegliasse - continua il direttore -. Il risultato è che a noi sembra di dormire, magari in modo adeguato, ma tutti questi risvegli comportano da un lato un affaticamento del nostro sistema nervoso, e dall'altro anche la la desaturazione del sangue alla comparsa di un'ossigenazione non adeguata. Il risultato immediato è che di giorno non siamo performanti, abbiamo la sonnolenza, ci sentiamo deboli, non ricordiamo bene le cose, siamo poco concentrati".

A lungo termine, invece, continua il dottore Braido, è che "questa continuo movimentazione, questo sali e scendi dal livello di ossigeno nel nostro sangue, ha comunque degli effetti rilevanti sia dal punto di vista cardiocircolatorio e sistemico e soprattutto va a inserirsi e a innescarsi su pazienti che possono avere altri problemi, immaginate l'asma o la bronchite cronica, quindi può in qualche modo peggiorare delle condizioni esistenti preesistenti".

Braido lista anche i consigli da seguire per migliorare le probabilità di dormire serenamente la notte: "Innanzitutto è necessario limitare le sostanze eccitanti come caffeina ma anche l'alcol e tutte quelle che contengono caffeina almeno qualche ora prima di andare a dormire e poi c'è un fattore di rischio importante che è rappresentato dal sovrappeso e l'obesità, le apnee del sonno sono infatti molto più presenti nelle persone che hanno queste patologie".

 

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