Gli obiettivi sono quattro: il primo è far sistemare la sanità sul territorio con i cittadini che devono avere una sanità di alto livello, la seconda è avere un ritorno in Liguria di chi va oggi a farsi curare fuori regione, il terzo è realizzare i nuovi ospedali sul territorio e il quarto riguarda la gestione anche sotto il profilo economico della sanità in Liguria. È stato il presidente di Regione Marco Bucci a presentare i principali obiettivi che dovranno perseguire i due nuovi dirigenti della asl unica introdotta con la riforma regionale della sanità. Si tratta di Monica Calamai e Marco Damonte Prioli. Secondo il presidente Bucci per far entrare a regime la riforma ci vorranno tra gli 8 e i 9 mesi.
"La centralità del cittadino è uno degli elementi principali - spiega Calamai -. Una riforma molta coraggiosa, c'è la necessità di fare un'analisi dei dati e mettere a terra tutta l'operatività necessaria per creare le corrette interazioni tra ospedali e territorio dentro dei percorsi assistenziali evitando che il cittadino finisca disorientato".
"Servono percorsi integrati tra ospedali e territorio, una sfida che dobbiamo fare e vincere - analizza Prioli -. Dobbiamo fare in modo che tutti i servizi che sono a supporto della sanità possono essere rivisitati e ottimizzati per liberare risorse. Abbiamo visto che con la divisione tra asl si può creare qualche problema, l'obiettivo della asl unica è dare una risposta unitaria ai cittadini".
"L’obiettivo della riforma è chiaro: superare la frammentazione del sistema, rafforzare l’integrazione tra ospedale e territorio e garantire ai cittadini liguri servizi più efficienti, omogenei e di qualità su tutto il territorio regionale - spiega l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò -. Con la nuova ATS Liguria e con il ruolo strategico dell’AOM di Genova mettiamo le basi per una sanità più moderna, sostenibile e realmente centrata sui bisogni delle persone”.
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