Sanità

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L'appello di Giulia Panizza sopravvissuta a un neuroblastoma da neonata
3 minuti e 32 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

 

Un gruppo per sentirsi meno soli e poter condividere le difficoltà, le paure, le incertezze di chi sì è guarito da un cancro infantile ma non è più quello di prima, un modo per raccontarsi e sostenersi. A raccontarne motivazioni e obiettivi a 'People - cambia il tuo punto di vista' Giulia Panizza sopravvissuta a un neuroblastoma da neonata più di 40 anni fa e una delle più lungosopravviventi d'Italia. Dall'inizio dell'anno stanno cercando in tutta Italia storie di giovani adulti ma anche ragazzi che possano unirsi al gruppo che si sta costituendo. I 'survivors' o sopravviventi sono sempre di più: sono guariti da un tumore ma hanno straschichi dovuti alle cure ma anche problemi psicologici e di inserimento sociale. Guarire non basta.

'Vintage Survival: l’appello di Giulia per un gruppo di guariti dal cancro infantile

"Da qualche mese, dall’inizio dell’anno più o meno, stiamo cercando di organizzare il gruppo 'guariti' costituito da ragazzi che hanno affrontato il cancro in età pediatrica e che poi hanno proseguito nel loro cammino della vita, sono ormai diventati adulti - racconta Giulia Panizza - il gruppo vuole essere un punto di riferimento per chi ha vissuto l’esperienza della malattia da piccolo e ora si trova ad affrontare le sfide dell’età adulta. "Noi ci siamo soprannominati in una maniera anche un po’ ironica, 'vintage' survival, perché in effetti l’età media comincia a essere un pochettino più importante e ci piacerebbe raccontare le nostre storie, intanto per farle conoscere e diciamo in qualche modo far passare la paura, ci piacerebbe anche raccogliere delle adesioni, perché noi che appunto siamo un po’ più grandicelli riusciamo forse ad affrontare certe tematiche con un po’ più di facilità e quindi ci piacerebbe raccogliere anche nel nostro gruppo persone un pochino più giovani, che insomma il loro cammino successivo alla malattia lo hanno appena cominciato, lo cominceranno e insieme magari anche a noi possono affrontare le varie esperienze della vita con un piccolo aiuto".

Giulia Panizza in studio a PeopleGiulia Panizza sopravvissuta a un neuroblastoma da neonata più di 40 anni fa e una delle più lungosopravviventi d'Italia

Oltre la guarigione: la battaglia contro gli stereotipi

"La medicina ha fatto dei passi da gigante, bisogna che magari anche un po’ la società faccia questi passi, perché purtroppo ci sono ancora un po’ degli stereotipi legati, per esempio, tanto per dire, soltanto un anno e mezzo fa è entrata in vigore una legge in Italia, la legge sul diritto all’oblio perché le persone che avevano avuto il cancro in età pediatrica, anche se erano guarite, anche se avevano una vita piena, lavorativa, sociale etc, potevano andare incontro a determinate discriminazioni, come per esempio nel momento in cui volevano stipulare un mutuo o delle assicurazioni, dovendo rispondere a dei questionari predefiniti e quindi magari alla domanda specifica, hai mai avuto il cancro nella tua vita? La risposta era obbligatoriamente sì, si andava spesso incontro a delle situazioni non tanto favorevoli ecco, quindi a volte dei mutui che venivano negati, delle assicurazioni che non si potevano stipulare, dei concorsi che non si potevano fare, anche quello esatto, e poi c’era anche un po’ l’aspetto della genitorialità".

Il messaggio di Giulia: "Non porsi limiti"

Il cuore dell’appello di Giulia è un invito a non lasciarsi definire dalla malattia, a non accettare limiti che non siano quelli realmente insuperabili: "Il messaggio è sempre quello di provarci, di andare in quella strada che nessuno aveva mai provato. Non farsi porre più limiti di quelli che questo evento ha già portato nella tua vita, ecco, cioè da dire tutto il resto io ci devo comunque provare, in un modo o nell’altro, poi troverò la mia strada, non andrà bene, ci saranno tante cose da cui mi dovrò rialzare, ma comunque farlo ecco, non porsi ulteriori limiti rispetto a quelli che ti ha dato la malattia".

Un appello aperto: "Siamo qui, vi aspettiamo"

Non esiste ancora una mail dedicata, ma chiunque voglia avvicinarsi può trovare i riferimenti della federazione e il sito internet già attivi (Fiagop.it ndr). "Lasciamo il messaggio che chiunque avesse piacere di approfondire, conoscere, siamo assolutamente a disposizione" conclude Giulia.

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