Sanità

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Un video di sensibilizzazione realizzato dall'istituto superiore di sanità e 9 regioni tra cui la Liguria
2 minuti e 14 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

"L’annegamento è la seconda causa di morte tra i bambini da 1 a 4 anni, subito dopo gli incidenti stradali, il bambino è imprevedibile e annega in pochi secondi, spesso senza urlare o chiedere aiuto". Così a Primocanale, durante la rubrica 'Il medico risponde' il dottor Alberto Ferrando, presidente dell'associazione pediatri extraospedalieri della Liguria. Gli annegamenti infantili sono, infatti, tra i pericoli estivi più sottovalutati: bastano venti secondi di distrazione, anche in una piccola piscina gonfiabile, perché una giornata di gioco si trasformi in tragedia.

In Italia 330 morti per annegamento e oltre 40 sono bambini

Ogni anno in Italia muoiono 330 persone per annegamento e tra queste oltre 40 sono bambini e adolescenti sotto i 19 anni, pari al 12,5% del totale. Più della metà degli annegamenti in piscina riguarda bambini sotto i 12 anni, con una drammatica prevalenza maschile che rappresenta l’81% delle vittime pediatriche. Questi i numeri allarmanti del secondo rapporto dell’Osservatorio per la prevenzione degli incidenti in acque di balneazione dell’Istituto Superiore di Sanità. L'Iss ha lanciato una campagna di prevenzione degli annegamenti realizzando un

in collaborazione con nove Regioni italiane, tra cui la Liguria, che vede protagonista il pesciolino Salvo, pensato per fornire consigli pratici e aumentare la consapevolezza di genitori e comunità.

Testa bambino in piscinaOgni anno in Italia muoiono 330 persone per annegamento e tra queste oltre 40 sono bambini e adolescenti sotto i 19 anni

"Fino a 6 anni si annega in orizzontale"

Il dottor Ferrando sottolinea poi come le modalità di annegamento non corrispondono a quanto mostrato nei film: "Se vedete un bambino fino ai 5-6 anni l’annegamento è orizzontale, cioè rimane pancia giù, sembra che guardi sott’acqua, mentre l’annegamento verticale, cioè andare giù, è dopo i sei anni. Chi affoga non urla aiuto come nei film, perché appena esce un attimo per respirare si agita e va di nuovo giù".

I consigli per la prevenzione

Tra i consigli fondamentali per la prevenzione, il video con il pesciolino Salvo raccomanda di immergersi preferibilmente in acque sorvegliate, con personale qualificato pronto a intervenire in caso di emergenza; evitare di entrare in acqua con mare mosso o in presenza di correnti di ritorno, osservare attentamente la segnaletica e seguire le indicazioni dei bagnini; sorvegliare sempre i bambini in acqua o vicino a essa, evitando distrazioni come l’uso del cellulare o altre attività che distolgono l’attenzione; educare i bambini all’acquaticità fin da piccoli, insegnando loro a nuotare e a comportarsi in sicurezza; evitare tuffi improvvisi dopo aver mangiato o dopo una lunga esposizione al sole; non tuffarsi da scogliere o in zone non protette e assicurarsi che l’acqua abbia una profondità adeguata.

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