Vai all'articolo sul sito completo

GENOVA - Una campagna informativa, un numero verde, i custodi sociali. Così come ogni anno la Liguria predispone un piano caldo definendo l’elenco della popolazione ligure maggiormente suscettibile agli effetti delle ondate di calore sulla salute: le persone a rischio nella nostra regione sono 5.479. Il livello di rischio viene calcolato sulla base di vari fattori: l’età, l’assunzione di particolari tipologie di farmaci, l’esenzione per patologie croniche, ricoveri ospedalieri relativi a una classe di patologie che segnalano particolare sensibilità ai periodi di caldo estivo.

"In occasione di questo particolare periodo dell'anno Regione Liguria mette in campo e rafforza una serie di azioni coordinate che hanno come obiettivo quello di fronteggiare le situazioni a rischio di danni alla salute da ondate di calore – sottolineano il presidente Giovanni Toti e l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola -. Oltre all’identificazione dei profili più fragili che accedono agli ospedali cittadini, l’attenzione è rivolta anche alle persone al domicilio o ricoverate nelle strutture sociosanitarie che invitiamo a seguire tutti i consigli utili per combattere il caldo. Per essere più vicini alla popolazione tornano iniziative delle Asl come l'ambulatorio mobile di Asl 3 che tutti i pomeriggi da lunedì 10 luglio e fino a venerdì 15 settembre sarà presente nel centro di Genova in piazza De Ferrari con gli specialisti per fornire informazioni e consigli utili. Consigli che arriveranno anche attraverso una campagna informativa di sensibilizzazione via social".

A tutto questo si aggiunge il numero verde regionale e il progetto dei ‘Custodi sociali'. Il numero verde regionale InformAnziani 800 593 235 è valido su tutto il territorio regionale, risponde 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20 ed è a disposizione delle persone più fragili o anziani in difficoltà per la consegna dei farmaci o della spesa a domicilio. A svolgere il servizio sono i custodi sociali, circa 140 in tutta la Liguria di cui la metà a Genova, a cui si affiancano anche i volontari per il monitoraggio telefonico e per un servizio di compagnia telefonica.

"Abbiamo voluto dare seguito per tutta l’estate, fino a fine agosto, al progetto dei Custodi sociali tramite lo stanziamento di ulteriori 450.000 euro – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Giacomo Giampedrone –. Un periodo estremamente delicato per le persone anziane e fragili soprattutto per i rischi legati alle ondate di calore o alla solitudine. La figura del custode sociale, così come quella dei volontari impegnati nell’ambito stesso progetto, ha infatti funzioni indispensabili di vicinanza agli anziani, di monitoraggio e di domiciliarità leggera; di particolare importanza per questo periodo è anche la possibilità di farsi portare spesa o farmaci a domicilio, evitando così di uscire di casa. Il progetto prevede inoltre il call center regionale InformAnziani con funzioni di informazione e orientamento e azioni di prevenzione rispetto alle truffe per intercettare le situazioni di potenziale pericolo".

"Tutte le azioni in campo a livello regionale - spiega Ernesto Palummeri, coordinatore Centro di riferimento ligure per le ondate di calore di Alisa - hanno come obiettivo quello di fronteggiare le situazioni a rischio di danni alla salute da ondate di calore. I medici di famiglia, i pediatri e le Asl hanno a disposizione l’elenco dei propri pazienti che possono essere suscettibili alle ondate di calore, per monitorarne i bisogni e le condizioni di salute. L’attenzione è rivolta anche alle persone al domicilio o ricoverata nelle strutture sociosanitarie. Per tutti è fondamentale seguire i consigli sui comportamenti corretti da adottare". A questo proposito parte la campagna informativa di sensibilizzazione della popolazione con le regole da seguire per prevenire gli effetti del caldo sulla salute dei cittadini. I messaggi riguardano tra l’altro regole sull’alimentazione, la protezione dal caldo, l’utilizzo di farmaci, l’areazione degli ambienti domestici e di lavoro. La campagna sarà diffusa sui canali social di Regione Liguria.


POPOLAZIONE LIGURE SUSCETTIBILE AGLI EFFETTI DELLE ONDATE DI CALORE SULLA SALUTE

ASL 1
• rischio medio: 556
• rischio alto: 149

ASL 2
• rischio medio: 996
• rischio alto: 15

ASL 3
• rischio medio: 2236
• rischio alto: 498

ASL 4
• rischio medio: 386
• rischio alto: 102

ASL 5
• rischio medio: 415
• rischio alto: 126

Totale: 5.479 suscettibili

BOLLETTINI SULLE ONDATE DI CALORE

Il 15 maggio 2023 ha ripreso la fase operativa e la pubblicazione dei bollettini per l’estate 2023. Le ondate di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione. Per comunicare i possibili effetti sulla salute delle ondate di calore il ministero elabora dei bollettini giornalieri per 27 città, tra cui Genova, con previsioni a 24, 48 e 72 ore e determina un bollino di colore verde, giallo, arancione o rosso, a seconda del tipo di rischio. La pubblicazione dei bollettini giornalieri sul Portale è attiva ogni anno da maggio a settembre ed è disponibile alla pagina dedicata.

GENOVA - "Madonna è stata colpita da una grave infezione batterica che l'ha portata a un ricovero prolungato in terapia intensiva. Ha subito negli ultimi anni numerosi interventi chirurgici tra cui la protesi d'anca e potrebbe trattarsi anche di una resistenza a un batterio data dagli antibiotici. Io credo e spero che Madonna voglia, vista la sua fondazione che si occupa anche di temi sanitari, diventare nostra testimonial per sensibilizzare l'opinione pubblica per quanto riguarda l'antibiotico resistenza". Così l'infettivologo Matteo Bassetti racconta a Primocanale la sua idea: chiedere a Madonna in persona di venire in Italia per fare da testimonial di una campagna mondiale. 

Racconta Bassetti come attraverso una conoscenza sia riuscito a raggiungere il manager dell'artista e a scriverle, in qualità di presidente di Sita, la società italiana di terapia antinfettiva, per chiederle il suo aiuto: "Io stesso come presidente Sita le ho scritto: vieni in Italia e aiutaci a portare il messaggio alla popolazione mondiale. Rischiamo di avere 10 milioni di morti l'anno nel 2050 per resistenza agli antibiotici".

Il tuo browser è obsoleto.

Per dimagrire è necessario iniziare per tempo: no alle diete rapide e violente, sì invece alla dieta mediterranea e al movimento. E in estate, con il caldo che sale e un maggiore movimento fisico in vacanza, il menu del giorno deve essere ricco di carboidrati nella prima parte del giorno. A Primocanale i consigli di Marco De Paoli, Direttore centro per la cura dell'obesità dell'ospedale Galliera.

Spiega l'esperto: "Il primo consiglio è quello di non fare come gli studenti la sera prima dell'esame che studiano tutto in una notte; il rimedio dell'ultimo minuto non ha grandi effetti e spesso può portare danni per violenza e rapidità e incongruità delle prescrizioni".

Sì alla dieta mediterranea e all'attività fisica: "Bisogna ricordarsi di dove siamo, adottare uno stile di vita che corrisponde alle caratteristiche della nostra regione. Si può cercare di intensificare qualche restrizione alimentare negli ultimi giorni, ma sarebbe da fare un percorso a partire dalla primavera. Il nostro fisico è come una macchina ed è molto importante quel che ci mettiamo dentro ma è importante anche come guidiamo la macchina quindi attenzione al movimento e all'attività fisica".

 

Arrivano poi i consigli per il menu perfetto in estate: "In estate va aumentato l'introito di liquidi e di frutta e verdura che rinfrescano, saziano, apportano grandi quantità di vitamine e portano anche molti liquidi. Per l'attività fisica, soprattutto durante la giornata a colazione e pranzo non bisogna dimenticare i carboidrati. Lo schema è semplice: bella e abbondante colazione con carboidrati, fette biscottate, muesli, marmellate, miele , yogurt, succo di frutta, a pranzo carboidrati: pastasciutta, un riso, riso freddo condito con le verdure, cous cous e poi solo la sera con calma e più lentamente un piatto che integri più proteine, magari il pesce", conclude De Paoli.

 

GENOVA - Un'assemblea pubblica e uno sportello per aiutare i cittadini ad affrontare il problema delle mancate prestazioni sanitarie. Su questi due punti si basa la proposta lanciata da Linea Condivisa. L'idea è quella di far partire da settembre uno sportello, che sarà gratuito e situato a Genova Bolzaneto, per aiutare i cittadini che affrontano i tempi lunghi delle liste d'attesa per ricevere le prestazioni sanitarie. Da tempo in Liguria si parla di due questioni: da una parte la mancata presa in carico di centinaia di bambine e bambini disabili  e dall'altra dei ritardi per effettuare prestazioni sanitarie come ad esempio esami diagnostici.

"Si tratta di vere e proprie questioni di malasanità - dice Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio regionale e vice presidente della Commissione II Salute - Problematiche che, oltre a denunciare, vogliamo affrontare e dare delle risposte. Ci stiamo lavorando da mesi e anni e su questo tema vogliamo continuare a sollevare una questione politica ma anche giuridica e fattiva. Per questo a settembre organizzeremo un'assemblea pubblica al Cap per dar vita in maniera giuridica, sociale e politica a una vera e propria azione verso le mancate prese in carico di prestazioni sanitarie". Due emergenze che Linea Condivisa porta al centro del dibattito politico, insieme all'avvocato Rita Lasagna, esperta diritto previdenziale privato e pubblico, che si occupa della questione relativa alla mancata o ritardata erogazione di prestazioni sanitarie un padre di un bambino disabile che, dopo un provvedimento del giudice, ha ottenuto la presa in carico dal sistema sanitario.

"Spesso le famiglie rimangono senza prestazioni oppure l'unica opzione resta quella di rivolgersi al privato, con un inevitabile incremento dei costi - spiega ancora Pastorino -. La mancata presa in carico da parte delle strutture sanitarie pubbliche obbliga le Asl a rimborsare le prestazioni fatte. La legge infatti dice che, qualora le prestazioni prescritte non siano effettuate entro i tempi previsti, l'utente può effettuare quelle prestazione presso operatori privati per poi chiedere il corrispettivo rimborso. Esiste una normativa che prevede dei tempi massimi per la prestazione sanitaria, per quanto riguarda gli esami al massimo si può attendere 60 giorni".

Infatti, è notizia del 26 giugno 2023, per la prima volta in Liguria un papà assistito dall'avvocato Rita Lasagna, si è visto verbalizzare dal giudice del Tribunale di Genova, che suo figlio dovrà essere preso in carico da settembre, da parte di ASL, per le terapie riabilitative di psicomotricità e di logopedia da gennaio 2024. "Anche i tre casi savonesi di istanza al direttore generale dell'Asl nella quale si precisa che i tempi di attesa per i minori disabili non sono rispettati dimostrano che è possibile ottenere questo tipo di agevolazione" spiegano da Linea condivisa.