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GENOVA - "I medici dell'emergenza così come gli anestesisti e i rianimatori devono essere pagati di più, i contratti di lavoro non possono essere tutti uguali". A dirlo senza giri di parole è l'assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola a margine del secondo punto stampa sulla sanità della Liguria. "Bisogna riaccendere nei giovani la passione che manca non solo per una questione economica ma anche per l'appiattimento delle carriere e questo porta molti ad andare all'estero". 

Tra i punti analizzati di fronte ai giornalisti le assunzioni dei medici che nel 2024 saranno circa 600, l'aumento delle prestazioni erogate nel 2023 per 56 milioni di euro con un +10% rispetto al 2022, il concorso per infermieri nell'area metropolitana genovese previsto a fine febbraio per una stima di 270 posti con le prime assunzioni a settembre. Focus anche sul ponente con l'apertura il 15 febbraio del punto nascita di Sanremo.

GENOVA - Sono passate da poco le 9 del mattino quando alla centrale del 118 è arrivata la chiamata. Una donna di 31 anni in casa è ormai pronta a partorire. Il tempo per il trasporto in ospedale non c'è. Siamo nel quartiere genovese di Struppa. Sul posto si fiondano l'automedica e l'ambulanza per aiutare la donna a partorire. Però la bimba ha fretta di venire al mondo.

E allora è l'operatrice del 118 Monica Manis, medico dell'ospedale San Martino di Genova, a gestire telefonicamente a distanza la delicata operazione. Alla fine tutto si risolve al meglio con la piccola che vede la luce tra la felicità dei genitori. Un raro caso di parto casalingo. La neonata sta bene, insieme alla madre sono state accompagnate all'ospedale San Martino dai militi e dall'automedica.

 

Sono arrivati da qualche giorno all'ospedale pediatrico Gaslini di Genova i primi tre piccoli pazienti provenienti dalla Striscia di Gaza. Sono tre bimbe che sono state ricoverate in ortopedia, una ha una malattia congenita, le altre hanno lesioni collegate alla guerra. I bimbi bisognosi di cure che stanno viaggiando verso l'Italia sono 100 in tutto: alcuni arriveranno a bordo di nave Vulcano della Marina Italiana, altri via aereo. Presentano fratture, fratture scomposte, ustioni, lesioni da schegge e da pallottola. E purtroppo i più gravi non sono trasportabili. I bambini, spiega a Primocanale il dottor Andrea Moscatelli, Direttore Dipartimento Emergenza e Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica del Gaslini, hanno poca voglia di parlare e raccontare. Alcuni sono tranquilli, ma altri sono spaventati: sarà fondamentale che vengano seguiti da psicologi.

"C'è una barriera linguistica non indifferente, non hanno tanta voglia di raccontare - spiega a Primocanale il dottor Moscatelli -. Ci sono bimbi che dimostrano una certa tranquillità e sembrano paradossalmente sereni, altri sono francamente spaventati, ma non hanno voglia né di raccontare né di parlare. Sarà fondamentale che vengano seguiti da psicologici perché il disturbo post traumatico da stress sarà il più difficile da guarire".

Prima dell'arrivo a Genova, c'è la parte forse più dura: l'uscita dalla Striscia di Gaza e l'arrivo al confine. Spiega il Gaslini: "La fuoriuscita dalla striscia è molto complessa - sottolinea Moscatelli - perché gli ospedali sottopongono alle autorità delle liste, che devono essere autorizzate, poi vengono pubblicate da Hamas, a questo punto i pazienti ricevono la notizia di essere stati messi in lista e devono raggiungere il confine. Ma se i movimenti non sono autorizzati rischiano di diventare dei bersagli. Una volta al confine vengono prese in consegna dalle autorità egiziane perché l'unico aeroporto che consente poi le evacuazioni mediche è in Egitto, ci sono ambulanze egiziane che portano i bimbi in ospedale e da lì possono essere distribuiti sui voli".

Nei giorni della missione che il Gaslini ha affrontato in Egitto per trasportare cento bambini in Italia, l'équipe medica aveva il supporto della nave Vulcano; alcuni sono stati imbarcati direttamente e poi trasportati in aereo mentre altri arriveranno in Italia in nave in questi giorni. "L'obiettivo è raggiungere i cento bambini, ovviamente attorno ai bambini ci sono i nuclei familiari. E' stato fondamentale da una parte il lavoro della Farnesina che ha fornito tutti gli aspetti organizzativi e poi l'enorme supporto della Difesa con nave Vulcano e Aeronautica che insieme a noi aveva inviato un tenente colonnello che ha lavorato con noi per organizzare i voli e selezionare i pazienti".

Ad andare in Egitto è stata una squadra composta, oltre che dal dottor Moscatelli, da altri tre sanitari: "Tutte le componenti sanitarie sono rappresentate, noi eravamo 4, due medici e due infermiere e questo ci consente di essere estremamente operativi con una infermiera di terapia intensiva e una con esperienza di chirurgia. In verità i pazienti realmente acuti non riescono a passare i confini, arrivano quelli stabili ma non gravi, così come accadeva in Ucraina. In questo caso bisogna tenere conto del fatto che il 42 per cento della popolazione della striscia è di bimbi tra zero e 14 anni quindi potete immaginare quale sia l'impatto di questa guerra sui bambini e quello che ci sarà da gestire in termini di mutilazioni e lesioni croniche che di fatto pone una ipoteca enorme sul futuro di questa generazione".

GENOVA - Dopo l'annuncio a Primocanale del professor Giancarlo Icardi (LEGGI QUI) partono a Genova nel dipartimento di igiene le 500 vaccinazioni contro il virus respiratorio sinciziale per gli over 60.

"Nella seconda metà del 2023 sono stati approvati all’uso due nuovi vaccini anti virus respiratorio sinciziale che possono essere utilizzati nella popolazione adulta dai sessant’anni - spiega a Primocanale Andrea Orsi docente di igiene all'università di Genova - per uno di questi due l'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, ha dato l'approvazione quindi il Policlinico San Martino con l’Università di Genova ha questa opportunità di essere primi in Italia per la possibilità di avere questa vaccinazione in maniera gratuita anche se non è ancora inserita nell'offerta nazionale".

Chiunque over 60 voglia avere più informazioni o ricevere la vaccinazione può rivolgersi al dipartimento di igiene del Policlinico.

"In questo momento a farla da padrone è proprio il virus respiratorio sinciziale - racconta Orsi - un virus che noi conosciamo abbastanza bene perché è un virus che circola molto frequentemente nei bambini soprattutto nei bambini piccoli, è un virus che può causare anche una serie di problematiche nei bambini piccoli abbastanza gravi tanto è vero che questo è il momento dove le terapie intensive pediatriche sono un pochino più affollate da bambini con bronchioliti e polmoniti ed effettivamente i dati che noi raccogliamo, sia sul territorio sia a livello ospedaliero, ci dimostrano che in questo momento la maggioranza degli isolamenti come soprattutto nei bambini ma anche una certa circolazione negli adulti in particolare negli adulti ospedalizzati è per il virus respiratorio sinciziale".