Porto e trasporti

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GENOVA - L'inaugurazione del Terzo Valico è sempre più in ritardo. Intoppi nei lavori e autorizzazioni burocratiche rischiano di spostare sempre più in avanti la data del passaggio del primo treno. La mancanza di continuità territoriale (che non ci viene riconosciuta al Governo) danneggia infatti la competitività e l'insediamento di nuove aziende, danneggia i traffici commerciali da e per i porti liguri e limita l'arrivo dei turisti.

Con la mia inchiesta voglio mettere luce sui tempi di realizzazione dell'opera. "I lavori del Terzo Valico dei Giovi - spiega Rete ferroviaria italiana - sono previsti in ultimazione al dicembre 2024, a cui seguiranno prove, collaudi e pre-esercizio necessari all'attivazione dell'opera il cui termine è previsto entro il 2025". Dunque in teoria una data c'è. Uno dei problemi riguarda i tempi delle verifiche e di rilascio delle autorizzazioni necessarie per rendere l'infrastruttura pienamente operativa, quando cioè si vedrà l'effettivo primo passaggio di un treno. La stessa Rfi non si esprime su quando esattamente avverrà.

"Non è al momento ipotizzabile il mese in quanto il rilascio delle autorizzazioni coinvolgono anche numerosi Enti ed Agenzie". E allora ecco che i tempi rischiano di allungarsi ulteriormente per un'opera iniziata ormai dieci anni fa per una spesa complessiva di 6,158 milioni di euro, finanziati per tutti i sei lotti in programma. Infatti serviranno collaudi e autorizzazioni da parte di Anfisa (Agenzia per la sicurezza di ferrovie, strade e autostrade), vigili del fuoco, protezione civile, prefetture territoriali coinvolte e non solo. Tanti enti e una macchina burocratica italiana che rischia concretamente di rallentare il percorso.

La rete ferroviaria del Terzo Valico si sviluppa in tutto per 53 chilometri, di cui 37 in galleria e interessa 14 comuni delle province di Genova e di Alessandria. Una linea collegata a Genova dall'interconnessione di Voltri e il doppio bivio Fegino con gli impianti ferroviari del nodo di Genova. Dunque tante realtà interessate.

Ma il ritardo non è solo una questione di autorizzazioni. Anche alcuni intoppi nei lavori rischiano di far slittare ulteriormente i tempi. Rfi infatti spiega che "sono purtroppo emergenti delle forti criticità nell’avanzamento degli scavi delle gallerie nella tratta tra Cravasco e Castagnola che si ripercuotono sui tempi complessivi" con Rfi che sta approfondendo gli effetti "per consolidarne gli impatti".

Insomma il rischio di veder spostata in avanti nel tempo l'effettiva data del transito dei primi treni per il Terzo Valico è sempre più concreta. A questo poi si aggiunge il problema di quale rete ferroviaria ci si troverà davanti una volta superati i Giovi.

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Maurizio Rossi, Senatore membro Commissione Trasporti XVII Legislatura