Che cosa significa vivere a stretto contatto con il porto? Che cosa significa affacciarsi alla finestra e sentire il rumore dei camion diretti al varco, oppure respirare lo smog delle auto in lungomare Canepa o il fumo dei traghetti vecchi che arrivano nello scalo? Prosegue il viaggio attraverso una tematica su cui Primocanale è sempre stata molto sensibile, appunto quell’equilibrio molto labile tra porto e la città a Genova.
A Sampierdarena, dove le case toccano il porto
Oggi facciamo tappa Sampierdarena, dove impressionanti sono le foto che mostrano la spiaggia e gli stabilimenti balneari negli anni '30, laddove oggi invece ci sono fiumi di auto camion, terminal e navi.
Uno straccio sporco di nero in una casa che si affaccia su lungomare Canepa e sul porto di Sampierdarena
"Non odiamo il porto ma serve più equilibrio"
”Noi non odiamo il porto - spiegano Silvia Giardella, Maria Mittica e Fabio Valentino del Comitato di lungomare Canepa - capiamo che porta lavoro e indotto. Ma chiediamo che la convivenza sia più serena, che le banchine siano elettrificate, che lo smog e il fumo delle navi che macchia i nostri stracci diminuisca, che vendano messe barriere più alte possibili (sono previste di 8 metri), qui in lungomare Canepa, e non dritte ma ricurve, per servire anche ai piani alti. Oggi iniziano ad esserci navi più eco-sostenibili, ad esempio ce n'è una ibrida, ma sono pochissime.
L'attesa per la nuova area cuscinetto verde
Dovrebbero essere completate nella prossima primavera anche perchè sono legate al Pnrr. Stanno realizzando la nuova area cuscinetto con lungomare Canepa, sarà un'area verde, che dovrebbe migliorare anche la situazione. Chiediamo anche che gli immobili dell'Autorità portuale di via Sampierdarena, oggi abbanondati, vengano riqualificati e magari destinati al quartiere, mentre oggi ci sono anche occupazioni abusive".
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