
La notizia che l'aeroporto di Ancona abbia avviato il bando per ottenere di fatto la continuità territoriale per i cittadini che viaggiano in aereo da e per il territorio riporta prepotentemente alla situazione ligure, dove la continuità è stata chiesta, anche con un disegno di legge depositato e sostenuto dal territorio.
Perché negare il diritto alla Liguria?
“La pubblicazione del bando per l’imposizione di Oneri di Servizio Pubblico (OSP) sulle rotte da e per Ancona, con collegamenti garantiti verso Roma Fiumicino, Milano Linate e Napoli, conferma quanto da tempo sosteniamo: la continuità territoriale è uno strumento strategico per tutelare i diritti dei cittadini e sostenere lo sviluppo dei territori. Ma allora – mi domando – perché continuare a negare questo diritto alla Liguria?”, sono le parole del senatore ligure Lorenzo Basso, Vice Presidente della Commissione Trasporti del Senato, dopo l’avvio del bando per l’aeroporto marchigiano, pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
“L’imposizione degli OSP ad Ancona – prosegue Basso – permetterà a quella comunità di disporre di collegamenti regolari e accessibili con i principali hub nazionali, rendendo più facile viaggiare per motivi di lavoro, studio, salute. Sono felice per loro. Ed è esattamente ciò che da anni chiediamo per Genova e per i liguri.”
Genova esclusa: un danno economico e sociale
“Continuare a rimandare la possibilità di introdurre la continuità territoriale a Genova non significa solo penalizzare l’aeroporto Cristoforo Colombo, privandolo di un vantaggio competitivo rispetto ad altri scali come Ancona o Trieste. Significa anche negare ai cittadini liguri un collegamento stabile ed economico con la capitale, e quindi con l’hub internazionale di Fiumicino, porta d’accesso principale dell’Italia verso il resto del mondo”, continua Basso. “Parliamo – aggiunge il senatore – di un territorio, quello ligure, che paga ogni giorno l’incapacità di garantire trasporti terrestri efficienti, bloccato da anni di cantieri, frane, gallerie chiuse e ritardi ferroviari. La Liguria non può essere considerata meno meritevole di tutela rispetto ad altre realtà già beneficiarie degli OSP.”
Una scelta di giustizia, non un privilegio
“I collegamenti con Roma non sono un lusso, ma un diritto. È del tutto evidente che la situazione di Genova presenta caratteristiche perfettamente in linea con quelle per cui la normativa europea prevede l’imposizione di oneri di servizio pubblico: collegamenti strategici, domanda reale, scarsa redditività e rilevanza sociale ed economica. Chi oggi continua a rinviare, o peggio ancora ad opporsi alla misura, dovrà assumersi la responsabilità di lasciare la liguria isolata e sarà chiaro a tutti chi ha difeso gli interessi del territorio e chi no”, si legge nella nota del senatore.
Una legge pronta, una battaglia trasversale
Conclude Basso: “Il mio disegno di legge per la continuità territoriale da e per Genova è pronto, depositato e sostenuto dal territorio. Il Consiglio Comunale di Genova lo ha chiesto a larghissima maggioranza, le istituzioni locali hanno espresso sostegno. Ora serve una risposta. Se si vuole trovare una soluzione alternativa, la si presenti subito. In caso contrario, si approvi questa legge. I liguri non possono più aspettare”.
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IL COMMENTO
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