GENOVA - Che cosa sta succedendo in Autorità portuale a Genova, dopo le inchieste che hanno toccato più o meno direttamente (ricordiamo ad esempio che l'ex commissario Paolo Piacenza e attuale segretario generale è indagato per presunto abuso d'ufficio) anche la macchina amministrativa dell'ente di palazzo San Giorgio? I commissari inviati dal Ministero dei Trasporti sono la dimostrazione dell'attenzione sulle procedure passate, per verificarne la regolarità (LEGGI QUI).
Qualche operatore aveva parlato di un sistema molto rallentato, di una sorta di "terrore" come, come lo aveva definito la Cisl (LEGGI QUI), da parte dei dipendenti, nel portare avanti il loro lavoro, della necessità di analizzare con mille occhi le varie pratiche, per il timore di inciampare.
Ricordiamo che l'inchiesta di maggio che ha visto Aldo Spinelli e l'ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini pesantemente coinvolti, ha puntato i fari su alcune pratiche passate a palazzo, come la concessione a Spinelli-Msc del terminal Rinfuse e l'area dell'ex carbonile.
Dopo un periodo di quasi stallo negli uffici, le cose sembrano aver ripreso ritmo, come racconta a Primocanale Beppe Costa, presidente dei Terminalisti di Genova: "Il commissario Seno vuole incontrare solo le istituzioni intese come rappresentanti di categoria, ad esempio Confindustria, Spedizionieri, Agenti ed erano "vietati" gli incontri diretti con gli operatori privati ma adesso ha fatto un regolamento operativo in cui il segretario generale (Paolo Piacenza) può tornare, come è normale che sia, insieme ai suoi collaboratori, a fare incontri con le aziende, ripeto, come è naturale che sia e come ci sono sempre stati, perché abbiamo perso negli ultimi tre mesi un po' il polso e si stanno accumulando tante decisioni anche abbastanza semplici che devono arrivare nei vari comitati di gestione. Penso che il fatto che il commissario, dopo aver fatto le sue verifiche interne, abbia sbloccato questi incontri significa rimettere in moto la macchina dell'Autorità portuale".
IL COMMENTO
I programmi della Liguria? Quelli di cinquant’anni fa
La Liguria fragile dimenticata dalla campagna elettorale