Doppio sopralluogo oggi con il viceministro alle infrastrutture Edoardo Rixi, il sindaco Marco Bucci e l'amministratore delegato di 'Autostrade per l'Italia' Roberto Tomasi sulle due grandi opere in costruzione a Genova: il tunnel subportuale e la gronda di ponente. Si è partiti da San Benigno dove lo scorso marzo hanno preso il via i lavori del tunnel con la demolizione del capannone CSM che ha liberato circa 25.000 metri quadrati di aree dove 18 metri sotto l'attuale manto stradale inizierà a scavare la talpa.
"In particolare – ricorda il viceministro Rixi - il progetto prevede l'interramento delle linee di traffico per entrare in città e in porto: sarà demolita la parte di Sopraelevata intorno alla Lanterna lato mare riportando alle condizioni originarie il più famoso monumento di Genova ricucendo la barriera creatasi tra Dinegro, Sampierdarena e l'area in cui si trova, oggi di fatto inaccessibile”. "La zona del tunnel subportuale sarà coperta con il parco della Lanterna - dichiara il sindaco Bucci - che sarà raggiungibile a piedi anche da Sampierdarena. Sarà un bellissimo ingresso per la città”. Il tunnel, la cui conclusione dei lavori è prevista per 2029, sarà lungo 3.4 chilometri e costituito da due gallerie separate che partono da san Benigno a ponente collegandosi a levante con via Madre di Dio e viale Brigate partigiane. Il costo complessivo è già salito a 1.3 miliardi di euro.
Secondo sopralluogo nell'area Monterosso del cantiere della Gronda, progetto che prevede 72 chilometri di nuove autostrade di cui 50 in galleria, con 37 ponti e viadotti, 23 imbocchi e 12 milioni di metri cubi di materiale di scavo di cui 8 per ampliare la pista dell'aeroporto di Genova. Si parla del 2034 per la sua conclusione anche se l'ad di Autostrade Tomasi ha affermato che “il raddoppio dell'A7 verso Milano previsto lungo la direttrice est del progetto può diventare realtà con due anni d'anticipo già nel 2032”. Ad oggi il costo stimato dell'opera è di 6-7 miliardi e sono già stati spesi 300 milioni con 400mila ore di lavoro impiegate.
IL COMMENTO
Dalle morti sul lavoro alle pensioni, non basta la Liguria virtuosa a metà
I programmi della Liguria? Quelli di cinquant’anni fa