Porto e trasporti

A Primocanale analisi del commissario del porto di Genova-Savona, Paolo Piacenza
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GENOVA - Nuovo capitolo con L'APPROFONDIMENTO DI PRIMICANALE SULLA CRISI NEL MAR ROSSO - Clicca qui. Il commissario del porto di Genova Paolo Piacenza spiega a Primocanale quale è la situazione nello scalo del capoluogo ligure, in seguito alla crisi del Mar Rosso che sta cambiando le rotte delle navi, allungando i tempi di navigazione di 15 giorni, dal Far East all'Italia, rispetto al passaggio al canale di Suez. "Sicuramente stiamo guardando con estrema attenzione quello che sta succedendo nel Mar Rosso e nel Canale di Suez e quello che possiamo verificare è un dato comunque positivo, ossia che fino ad oggi non ci sono state disdette di traffici per i nostri porti piuttosto ci sono alcuni ritardi legati ad un prolungamento del percorso perché le navi che non passano in questo momento da Suez per arrivare al porto di Genova impiegano 15 giorni di navigazione in più. 

Negli ultimi giorni di dicembre nei primi mesi di gennaio abbiamo quindi avuto alcune navi che hanno posticipato il loro arrivo ma poi si sono presentate ai porti di destinazione quindi ad oggi già le nuove toccate sono state riprogrammate. Sotto questo punto di vista siamo sufficientemente tranquilli. 

Il presidente dei Terminalisti Beppe Costa, ai nostri microfoni (ASCOLTA QUI) ha detto che è come se si fosse perso un mese, è vero?

Auspichiamo di recuperare, quello che però ci aspettiamo almeno in questi primi mesi è una possibile leggera riorganizzazione del lavoro portuale perché questi brevi ritardi che ci sono stati naturalmente rendono necessaria una riorganizzazione dei calendari, dei turni e delle lavorazioni quindi, sicuramente in maniera non acuta come si era verificato nel periodo Covid, ci aspettiamo periodi di particolare congestionamento, intervallati da periodi di maggiore tranquillità. 

C’è anche chi teme che le navi possono scegliere i porti spagnoli oppure addirittura andare nel Nord Europa poi scendere con treno camion verso le altre destinazioni... E' un rischio reale secondo lei?

Attualmente non vedo questo rischio concreto. Noi siamo l'hub dell'80% dell’imprese manifatturiere del Nord Italia quindi credo che non ci saranno traffici destinati ad altri porti. Quello che potrebbe succedere sul lungo periodo è invece una maggiore compattezza dei porti del Nord Europa nel servire i porti del centro Europa, ma noi stiamo realizzando infrastrutture terrestri a livello di strade e ferrovie e accessi nautici e speriamo di aggredire presto questo mercato. Quello che vedo è sicuramente un mantenimento dei nostri mercati, possibili criticità nell’andare a servire mercati nuovi ma sicuramente, al netto di possibili riorganizzazioni di questi traffici, credo che i ports of Genoa manterranno la propria centralità nel Mediterraneo e come porto di destino per il Nord Italia".