GENOVA - Nuovo capitolo dell’approfondimento di Primocanale sulle conseguenze che la crisi delle Mar Rosso comporta riporti liguri (LEGGI QUI). Incontriamo Beppe Costa, presidente dei Terminalista di Genova. “Hanno rallentato tutta una serie di navi che erano previste in arrivo a gennaio e che si stanno spostando a febbraio, e sono navi anche più grosse perché concentrano il servizio, facendo una rotta più lunga. Abbiamo avuto un calo degli arrivi che dà incertezza e in tutto questo, mancandoci le infrastrutture, può essere più conveniente andare a Rotterdam con i container e poi raggiungere via treno o via camion il nord Italia. Avessimo avuto il Terzo valico sarebbe stato più facile combattere.
È vero che i traffici dovrebbero in parte compensarsi nel mese successivo, sempre che non venga decisa una rotta diversa. Il numero chiaro sul calo dei traffici a Genova non lo ho ma è una discesa importante, durante l'anno nel 2024 si perde quasi un mese di attività, peraltro in un anno che già non era previsto positivo per i traffici, perché
L'economia ha rallentato per effetto dell'inflazione, la povertà è maggiore e e anche le guerre aggravano tutto. Quindi direi che non siamo in un anno boom e sarà un anno di lotta e di resilienza. Nel caso di Suez ora è fondamentale che gli Stati intervengono per dare sicurezza alle navi di passaggio, e il vantaggio è che non è solo un problema italiano ma di tutta l'Europa, del mondo. Anche la Grecia è molto penalizzata, ma gli stessi egiziani che incassano i soldi dal passaggio delle navi e hanno la guerra in casa sono anche più interessati di noi”.
IL COMMENTO
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