Porto e trasporti

Intervista esclusiva all'Ad Pierroberto Folgiero in occasione della visita del vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi
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GENOVA - Visita stamani alla Fincantieri di Sestri Ponente a Genova del vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi per fare il punto sul progetto del ribaltamento a mare. Da Fincantieri un appello forte affinché venga anche finanziata la terza fase che comporta lo spostamento a monte della ferrovia, senza cui “il progetto rimarrebbe zoppo” ha detto in un'intervista esclusiva a Primocanale l’amministratore delegato di Fincantieri, Roberto Folgiero. Che così ha raccontato la centralità dello stabilimento genovese per il gruppo:

“È un progetto bellissimo, importante perché è la prova prima di tutto che le infrastrutture si possono pianificare, si possono finanziare, si possono fare. Un progetto che prevede la possibilità per questo cantiere di ospitare la costruzione di navi da crociera di grandissime dimensioni, che costituiva forse l'unico punto irrisolto dal punto di vista competitivo per Fincantieri. Perché l'unico concorrente che poteva lavorare navi più grandi di 200.000 tonnellate di stazza lorda era francese ed erano i Chantier dell'Atlantic.

Quindi con quest'opera, quando andrà full swing, quindi alla fine della fase tre avremo la possibilità di costruire queste grandissime navi anche qui. Quindi è un progetto che prevede degli investimenti che nascono per gestire problematiche idrogeologiche di questo pezzo di territorio, che poi diventano investimenti in bacino e in banchina che se volete, sono i due grandi colli di bottiglia di una grande lavorazione e, in terza battuta, investimenti in tutta la parte di prefabbricazione a terra.

In qualche maniera l'officina dove si creano questi grandi blocchi e queste grandi sezioni che poi vengono portate in bacino per la realizzazione di queste grandissime navi. Quindi, in poche parole, sono una serie di investimenti infrastrutturali che consentiranno a questo cantiere di essere il cantiere dove costruiamo le navi più grandi d'Italia, le navi più grandi del mondo, l'offerta dei nostri concorrenti principali, che sono francesi.

Quindi Genova avrà veramente un ruolo determinante per il gruppo più che mai?

Beh, questo cantiere è un cantiere molto importante per Fincantieri, è un cantiere che è stato difeso dal territorio e oggi è arrivato a una situazione di maturità tecnica. Vedrà girando in cantiere che ci sono tante navi in costruzione, tante maestranze al lavoro. Quindi siamo anche riconoscenti a Genova per tutto quello che comporta avere un'infrastruttura produttiva come questa.

Ovviamente la possibilità di poter costruire navi sempre più grandi porterà un aumento di lavoro sia diretto che di indotto?

Assolutamente sì. E questo è un altro tema molto serio. Perché? Perché pianificare l'espansione di un'infrastruttura senza pianificare quale sarà la manodopera e le maestranze e che tipo di impatti avrà questa manodopera e queste maestranze? E la catena di fornitura alle Pmi? Non pianificare la parte industriale in parallelo a quella infrastrutturale sarebbe un grande sbaglio. Quindi abbiamo il tempo davanti per capire come anticipare le problematiche tipiche legate alla carenza di manodopera specifica.

Non dimentichiamoci che molto importante trovare le persone che sono disposte a fare una serie di attività come le attività di carpenteria. Le attività di saldatura sono attività che prevedono anche percorsi di formazione e un riavvicinamento degli italiani a questi mestieri, se pensiamo per esempio ai giovani intendenti, ma anche prendere atto che ci sarà bisogno anche di supporto, come già avviene oggi, di persone che vengono da altre nazionalità.

Questo è uno dei temi molto delicati che vanno presi molto in anticipo, che vanno guidati e non vanno subiti. Non deve diventare un elemento di frizione con il territorio, ma deve diventare un punto di forza del territorio.

Si può ipotizzare che incremento occupazionale percentuale ci potrà essere quando sarà terminato questo ribaltamento?

Ma guardi, non abbiamo numeri precisi, ma parliamo di un numero importante, può essere un numero rilevante per il cantiere e rilevante per la città facilmente 1000 persone, 2000 persone.

Per gestire questo salto gigantesco di taglia delle navi non ci dimentichiamo però che tutto questo potrà accadere, se solo se ci occupiamo anche della fase tre del cantiere, che è quello di cui mi piacerebbe parlarle. Se me lo domanda.

Volentieri prima parliamo della fase 1 e 2, tanto per chiarire.

Allora la fase uno e la fase due sono a buon punto. Devo dire che la Liguria ha dimostrato non solo con il ponte di Genova, ma anche con questa opera, la capacità di trasformare la disponibilità di fondi in infrastrutture, la capacità di appaltare la capacità di portare avanti il lavoro e di selezionare le ditte. Quindi devo dire che la fase uno e la fase due sono andate bene e stanno andando avanti secondo i piani e secondo i programmi e quindi si immagina che tutta una serie di lavorazioni che già si possono vedere qui in cantiere, che tra l'altro hanno anche complicato le attività correnti che lei si immagini di riorganizzare e infrastrutturale un cantiere nel frattempo, servire i clienti e consegnare le navi. Quindi sulla fase uno, sulla fase due, quello che le dico senza entrare nel dettaglio di che tipo di interventi sono, sono interventi che stanno andando molto, molto bene, nonostante tutte le difficoltà tipiche di fare infrastrutture in Italia. Qui la Liguria sta dimostrando che si possono fare.

Lei, già durante l'ultima cerimonia della moneta che si è tenuta poche settimane fa, ha lanciato un appello dicendo “Se non si completa la terza fase, il ribaltamento a mare resta un po zoppo. Che cos'è la terza fase?

La terza fase è la fase molto importante, perché è la fase che consentirà effettivamente di costruire blocchi e sezioni più grandi e quindi aumentare effettivamente le tonnellate-mese che vengono costruite in questo cantiere e più che raddoppiarle, consentirà quindi di far crescere enormemente il tonnellaggio dei blocchi e tonnellaggio delle sezioni e consentirà quindi anche di far lavorare una gru, quasi il triplo più potente come capacità di sollevamento, senza andare in interferenza con le attività ferroviarie e quindi costruire in questo bacino molto più grande, come diceva lei, che poi servirà una banchina molto più grande, come diceva lei. Ma di costruire dentro questo bacino, oggettivamente dei blocchi più grandi e delle sezioni più grandi e metterle in posa nel bacino. Quindi capiamo bene che se non riescono ad essere alimentate propriamente con una capacità produttiva di acciaio più grandi, rimarranno molto utili, ma non massimizzano e non creeranno le condizioni di aumento di produttività.

Quindi la terza fase è a tutti gli effetti un collo di bottiglia. Nasce dal fatto che c'è un attraversamento ferroviario che quindi in qualche maniera divide in due le attività logistica del cantiere e quindi è fondamentale spostare questo percorso ferroviario per unificare queste due aree del cantiere e, ripeto, fare in modo che questa capacità infrastrutturale sia alimentata sia nutrita a monte, senza avere questo impedimento legato alla ferrovia.

Ed è per questo che arriva il viceministro Rixi. Insomma, per darvi garanzie che questo verrà fatto?

Io sono qui da dieci mesi, sono molto, molto piacevolmente colpito dalla capacità che c'è questo territorio di comprendere un macro trend e canalizzare risorse finanziarie, gestire gli ingranaggi esecutivi e anche attivarsi quando ci sono dei blocchi da smuovere. Quindi la presenza oggi del viceministro è proprio in questo senso, perché serve una concertazione maggiore a livello di ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per coinvolgere in questo sforzo che è sicuramente uno sforzo che verrà chiesto a Ferrovie per coinvolgere anche Ferrovie e il resto del sistema locale, per fare in modo che questo investimento sia un investimento che effettivamente sfoga e scarica a terra il suo
potenziale. E non rimanere invece a 3/4 e con l'ultimo quarto che fa la differenza.

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