GENOVA - Si è fatta un po' attendere, come le star, la nave Msc Coruna a calata Bettolo nel porto di Genova. Prevista alle 8.30, ha fatto il suo ingresso intorno alle 10.30, complice un po' di vento di maestrale che ha ritardato un po' le manovre, ripresa in diretta dalle telecamere di Primocanale. Si tratta della prima nave larga 40 metri che può accedere in questo terminal vista la ristrettezza dello spazio rispetto alla diga, circa 200 metri, che avrebbe potuto creare problemi in caso di passaggio di altre navi nel canale: "La questione calda è quella relativa alle grandi masse di acqua che si spostano al passaggio delle navi accanto a quella. Per questo ci vuole attenzione" ha spiegato a Primocanale Valerio Berardi, capo della sezione tecnica della Capitaneria di porto, che stamani ha seguito le operazioni in banchina. "Tutto è andato bene".
Fino ad oggi potevano attraccare solo quelle larghe 32 metri (e lunghe 294). Coruna di Msc, in arrivò da Gioia Tauro, trasporta circa 6000 teus, contro i 3500 della dimensione precedente, quindi con un aumento del 70% circa di capacità.
Grande impegno e attenzione per questa "prima volta" anche per piloti, ormeggiatori e rimorchiatori: "Se non ci fosse stato il vento di tramontana a 18 nodi avremmo usato solo due rimorchiatori - racconta Fabrizio Dolfini, vice comandante dei Rimorchiatori Riuniti - ma oggi ne abbiamo usati tre. Tutto è andato per il meglio. La nostra attenzione è rivolta soprattutto alle interazioni con le altre navi, per questioni di dislocamento, cioè di massa, da cui dipende la stabilità della nave ormeggiata e di quelle che transitano".
NASCE LA FIGURA DEL "PORT CAPTAIN"
"Abbiamo eseguito uno studio lungo circa 4 mesi che ci è stato commissionato dall'Autorità portuale - spiega a Primocanale l'ammiraglio Sergio Liardo, direttore marittimo della Liguria - il metodo si chiama Sira, che significa Simplify Iala Risk assessment e per la prima volta è stato eseguito in Italia, proprio per calata Bettolo, con simulazioni fatte a Napoli. E' stato un lavoro che ha coinvolto per la prima volta in questo campo, tutti gli stakeholders, ad esempio i comandanti delle navi che quel giorno transiteranno in porto e passeranno accanto a Fiammetta. Per la prima volta, al terminal Bettolo, sarà operativo una nuova figura, quella del port captain, che avrà un ruolo chiave. Di solito le navi ormeggiate non sono per così dire, armate, mentre questa nave dovrà esserlo, cioè essere pronta ad eventuali manovre.
IL VENTO, UNA CONDIZIONE FONDAMENTALE
"Una delle condizioni fondamentali perchè l'attracco sia possibile è il vento. Infatti sono stati installati apposta dei nuovi anemometri per avere un monitoraggio costante in tempo reale. Ma anche le correnti. E per quanto riguarda le navi che passano, il pescaggio è fondamentale.
CON LA NUOVA DIGA TUTTO SARA' PIU' "FACILE"
La nuova diga del porto di Genova, che se tutto andrà liscio sarà completata a fine 2026, renderà la vita più facile e soprattutto sicura a tutte le navi di grosse dimensioni che arriveranno sia a calata Bettolo che nel resto del porto di Sampierdarena visto che lo spostamento al largo, rispetto all'attuale diga, di 400 metri amplierà il canale di passaggio che oggi è in media largo 200 metri. E soprattutto il bacino di evoluzione, cioè la parte di accesso dove vengono fatte le manovre.
LE REAZIONI
A commentare l'evento il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti: "Le operazioni si sono svolte in modo impeccabile, con un grande lavoro di tutti i soggetti coinvolti, per cui ringrazio in particolare la Capitaneria di Porto, il Direttore marittimo della Liguria l’ammiraglio Liardo e l’Autorità Portuale. Questo primo passo è solo un assaggio di quello che accadrà quando la nuova diga di Genova sarà terminata e consentirà l’ingresso di navi anche tre volte più grandi. Siamo al lavoro – conclude - per una Liguria ancora più competitiva e pronta a cogliere al meglio le sfide del futuro".
IL COMMENTO
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