Aveva compiuto 94 anni lo scorso 2 febbraio: è morto questa mattina all'alba in un istituto sanitario di Avellino, dove era ricoverato dopo la frattura di un femore, lo storico leader della DC che era sindaco di Nusco, in provincia di Avellino, dal 2014. I funerali si terranno nel pomeriggio di domani nella chiesa di Sant'Amato a Nusco, alle esequie parteciperà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Ciriaco De Mita, leader della Democrazia cristiana, ex presidente del Consiglio, per molte volte ministro della Repubblica nonché parlamentare europeo, è morto con ancora addosso la fascia di primo cittadino: un rapporto, quello con la politica, che non l'ha abbandonato fino alla fine. Era infatti sindaco di Nusco, dove era stato eletto con l'Unione di centro. Proprio Nusco, il paese dell'Irpinia in provincia di Avellino, è il luogo dove De Mita era nato nel 1928.
Nella sua lunga storia politica è stato eletto deputato della Repubblica in Liguria nella X legislatura, in carica dal 2 luglio 1987 al 22 aprile 1992. In quegli anni il presidente della Repubblica era Francesco Cossiga, mentre si sono succeduti quattro primi ministri: Goria, lo stesso De Mita e due governi Andreotti.
Tante le reazioni di cordoglio da parte della politica. "Il Paese oggi perde uno degli ultimi protagonisti della stagione della Prima Repubblica. Addio a Ciriaco De Mita, ex premier, uomo che ha scritto un pezzo importante della storia politica italiana e della Democrazia Cristiana. Alla sua famiglia e a tutta la comunità di Nusco va la mia vicinanza" ha scritto su Facebook il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.
Scrive Gianni Vassallo, all'epoca segretario della Dc in Liguria e considerato uno degli uomini più vicini a De Mita: "Ciriaco De Mita ha rappresentato l'ultimo tentativo democristiano di opporsi all'allora nascente politica che - anziché governare i processi e ricomporre i conflitti; schema tipico della cultura degasperiana - semplicemente rappresentava la frammentazione del tessuto sociale italiano, esasperandone la conflittualità. De Mita è stato capolista della Democrazia Cristiana e Parlamentare Ligure nelle elezioni del 1983 e del 1987. Si devono a lui i finanziamenti per la realizzazione della "Bretella autostradale Voltri-Rivarolo" e l'inserimento nella Finanziaria del 1987 delle somme necessarie alla realizzazione dello scolmatore del Fereggiano. Come sappiamo purtroppo queste due infrastrutture non si realizzarono. La prima perché l'allora Giunta Merlo-Burlando decise - con le stesse motivazione che usano oggi i 5 Stelle contro la Gronda di Ponente - di non realizzare l'opera. La seconda perché la Giunta Sansa, visto che sull'intervento insisteva un'inchiesta della Magistratura, decise di sospendere i lavori".
"E' stato sicuramente uno degli esponenti politici e uomini di governo più lucidi, colti e intelligenti che il nostro Paese abbia avuto. La sua scomparsa, avvenuta mentre celebriamo i 100 anni della nascita di Berlinguer, ci deve far riflettere su quanto occorra investire per avere una classe politica di alto profilo", ha dichiarato Raffaella Paita, deputata di Italia Viva.
"Quello che mi ha sempre colpito di Ciriaco De Mita è la sconfinata e inesauribile passione politica. Questa passione era nutrita da un acume e da una profondità di analisi eccezionali", ha scritto su Facebook il ministro del Lavoro Andrea Orlando.
"Ricordo la sua forte stretta di mano e il suo incoraggiamento, lui uscente e io entrante all'Europarlamento nel 2014. Lo ricorderemo per la sua storia politica e anche per i tratti di empatia e ironia che sapeva mostrare, in particolare con i giovani", ha scritto su Twitter Brando Benifei, capodelegazione degli eurodeputati del Partito democratico.
Non fu mai presidente della Repubblica ma proprio con l'attuale presidente Sergio Mattarella era amico da una vita. Nella sua carriera politica degli ultimi anni si ricorda un suo confronto tv con Matteo Renzi quando De Mita aveva 88 anni: "Io sono nato e morirò Dc mentre tu non so cosa sei", disse allora De Mita a Renzi. E proprio il leader di Italia Viva ha scritto su Twitter: "Era il mito di mio padre e della sinistra DC. Io invece ci ho discusso e litigato molto. Oggi rendo omaggio alla sua vita e alla sua morte con molto rispetto".
La storia di Ciriaco De Mita inizia nella sinistra della Democrazia Cristiana: diventa segretario del partito dal 1982 al 1989, anno dell'ultimo congresso nazionale, e presidente fino al 1992. Dal 13 aprile 1988 al 22 luglio 1989, invece, il ruolo di presidente del Consiglio. Laureato in giurisprudenza all'università del Sacro cuore di Milano, lavorò all'Eni di Enrico Mattei, nel 1956 il primo incarico dentro la Dc, fu eletto deputato nel 1963. Il primo ruolo di governo risale al 1968 come sottosegretario all'interno del governo di Mariano Rumor. L'ultimo incarico di livello nazionale, dopo la stagione di Tangentopoli da cui uscì, tra i pochi politici di spicco, senza coinvolgimenti, fu quello di presidente della cosiddetta seconda bicamerale per le riforme costituzionali tra il 1992 e il 1993. Nel 2001 e nel 2006 fu eletto con l'Ulivo, prima nella Margherita e poi nel Pd, per approdare - e non essere stato eletto per la prima volta nel 2008 dopo undici legislature - nell'Unione di centro. Per il secondo mandato a Nusco decise di ricandidarsi all'ultimo annunciando di essere spinto dall'esigenza di "combattere la stupidità", "sono stordito dal trionfo della stupidità in politica. Si insegue l'evento senza comprenderne le ragioni. Mi riferisco in particolare alla Lega e ai 5 Stelle". Vinse con il 60% dei voti.
IL COMMENTO
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