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L'ex ministro a Genova per presentare il suo ultimo libro "Chiedimi chi erano i Beatles"
3 minuti e 37 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
Pierluigi BersaniPierluigi Bersani ai giardini Luzzati di Genova

È tornato a Genova scortato dal suo amico e consigliere regionale Andrea Orlando e dal segretario metropolitano Simone D'Angelo: così uno dei padri fondatori del Partito Democratico Pierluigi Bersani è stato accolto ai Giardini Luzzati, dove ha presentato il suo ultimo libro "Chiedimi chi erano i Beatles. I giovani, la politica, la storia".

Il suo ultimo libro: "Chiedimi che erano i Beatles. I giovani, la politica, la storia"

Partendo dalla Storia, Bersani racconta le scansioni e i momenti chiave delle vicende italiane ed europee, dal lavoro all'evoluzione delle democrazie. E poi ancora, quale atteggiamento tenere verso il nuovo tecno-capitalismo e le derive della globalizzazione. Con uno sguardo attento, impreziosito da aneddoti e ricordi personali, proprio su quel "partito della nazione", il Pd, sulla sua fondazione, sulle prospettive, sulla sinistra "da non lasciare mai incustodita". Che cosa ha da dire Bersani ai giovani? "A un giovane ho da dire che al netto della violenza che distrugge ogni buona ragione, ricordati che ribellarti è giusto, se c'è qualcosa che non va giù, è un dovere farlo, in gruppo o singolarmente - spiega l'ex ministro Pierluigi Bersani -. A quelli della mia età invece, voglio dire che per noi è il tempo di seminare e non di raccogliere, bisogna dimostrare che la politica è una cosa seria, una cosa buona". È un Bersani secco quello che vuole mandare un messaggio diretto alla politica, perché il futuro passa dal presente, e dalla conoscenza. 

Il ruolo della Salis a Roma

La visita di Pierluigi Bersani a Genova è stata però anche l'occasione per parlare di politica, nazionale e locale, con il ruolo "politicamente chiacchierato" a Roma della sindaca Silvia Salis. Non è un segreto che molti esponenti di spicco di centrosinistra vedano l'ex atleta come possibile anti Meloni. Da Matteo Renzi a Dario Franceschini, passando per diversi esponenti dem che la stanno vedendo all'opera nel capoluogo ligure. Una figura spendibile, non lo nega Pierluigi Bersani, che però manda un messaggio molto poco velato a chi la "sta tirando un po' per la giacchetta". "A me piace, molto, mi piace molto quel che dice, perché dice con sobrietà cose molto serie, sta facendo la sindaca di Genova e da quella postazione lancia un esempio e un messaggio di unità della coalizione - commenta l'ex segretario del Pd -. Questo mi pare molto importante e Salis fa molto bene a evitare divagazioni politiciste, è una risorsa seria, cerchiamo di non rovinarcela". 

Pro Pal e riforma della giustizia: la visione di Bersani

Dai movimenti Pro Pal alla riforma della giustizia, un Bersani a 360° gradi che tra metafore e parallelismi traccia la strada, fuori e dentro il Partito Democratico. "Tutto il mondo ha può vedere, oggi, se c'è una strage, dove muoiono dei bambini, si vedono" attacca chi nega quanto accaduto in Palestina. La Palestina come il Vietnam, spiega Bersani, "oggi si sente quello che ho sentito io da ragazzo con il Vietnam, una terra lontana ma vicinissima sui valori fondamentali e sul senso di giustizia e libertà, nonostante la drammaticità, per molti pare sia stato un elemento di crescita politica, culturale e ideale". In questi giorni invece, è al centro del dibattito politico il "no" alla riforma della giustizia da parte delle opposizioni al governo Meloni. "Nel Pd voci dissonanti? Le voglio proprio sentire comunque", lancia la sfida Bersani, che poi ha un suggerimento umile da dare per come fare la campagna. "Questi qua nel governare si mettono sempre sù gli occhiali delle ideologie e mai quelli della vita comune dei cittadini. Vogliamo fare qualcosa per la giustizia? Assumano dei cancellieri, ne manca l'80%, stabilizzino i giovani degli uffici e dei processi, tirino via i faldoni, facciano digitalizzazione, un processo civile dura 5 anni e mezzo - l'affondo di Bersani al centrodestra -. Non è una separazione ma una 'leunzuolata', guardino dal punto di vista dei cittadini e non delle loro rivincite politiche". Infine, il messaggio ai suoi compagni di partito: "Io voglio credere che tutto il Pd non abbia tentennamenti su una cosa del genere, perché mi si parlerà mica di riforma della giustizia facendo la separazione delle carriere che riguarda lo 0,2% dei magistrati. Pensano che abbiamo l'anello al naso?". Insomma, un Pierluigi Bersani saggio ma agguerrito, che guarda lontano dagli scranni del Parlamento la politica nazionale, e locale.  

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