
Sono quasi 80mila le pratiche e oltre 100mila le persone accolte nelle sedi delle 12 città liguri del Pratronato Inca Cgil, che oggi compie - quasi un caso - 80 anni al servizio degli italiani. E proprio per celebrare il compleanno è stato organizzato un incontro a palazzo Ducale: era il 1945 quando l'Inca Cgil nacque con il preciso impegno di tutelare proprio i diritti delle persone, in Italia e nel mondo. Ancora oggi l'Inca è il patronato più grande d’Italia e fornisce assistenza per il riconoscimento dei diritti in materia di previdenza, salute e benessere nei luoghi di lavoro, infortuni e malattie professionali e prestazioni socio assistenziali. Nel 2024 l'Inca ha rappresentato il 44,3% delle pratiche aperte dal Ce.Pa., l'istituto che unisce i patronati confederali e ACLI, in Liguria con la quota di mercato più elevata in percentuale nel Nord Italia per pratiche presentate e la terza in Italia dopo Emilia Romagna e Toscana.
Preocuppanti i dati sulla sperimentazione per la pensione di invalidità civile
Una giornata per raccontare quello che viene fatto tutti i giorni nelle 21 sedi in Liguria. Dal bilancio emergono però dati preoccupanti per quello che riguarda la pensione di invalidità civile: Genova è infatti stata scelta come città per la fase sperimentale della riforma della disabilità, che a oggi sta presentando non pochi intoppi procedurali. Tra il 1 ottobre e il 15 dicembre di quest'anno il Patronato Inca CGIL ha patrocinato nella Città Metropolitana di Genova 135 pratiche di assegno o pensione di invalidità civile; nello stesso periodo dell'anno precedente erano state 465 (pari a un calo del -71%) e le pratiche di accompagnamento sono state 321 contro le 1.207 del 2024 (-73,4%).
"Bastano questi dati per comprendere come la fase sperimentale della riforma della disabilità stia presentando non pochi intoppi procedurali: se sette persone aventi diritto su dieci mancano all’appello significa che l'iter per l'ottenimento del diritto si è complicato e la riforma non è partita con il piede giusto". Così Marco De Silva, coordinatore regionale Inca CGIL Liguria. Alla sperimentazione a marzo 2026 si aggiungeranno La Spezia e Savona. Imperia completerà il quadro nel gennaio 2027.
"La riforma si propone di affermare con maggiore concretezza la centralità della persona e dei suoi diritti e ciò è assolutamente condivisibile. Tuttavia, come spesso accade, la distanza tra le dichiarazioni di principio e la loro attuazione effettiva si sta rivelando più ampia del previsto: difficoltà nella presentazione della domanda e nel reperimento dei medici di base che sono coloro che certificano la condizione della persona ed inviano la domanda, alti costi per i certificati, incomprensioni procedurali stanno creando una situazione reale sintetizzata nei nostri dati".
L'incontro a Palazzo Ducale per festeggiare gli 80 anni del Patronato Inca Cgil
Nel corso della mattinata è stato presentato il bilancio delle attività del Patronato in Liguria: nel 2024 l’Inca ha rappresentato il 44,3% delle pratiche aperte dal Ce.Pa. (istituto che unisce i patronati confederali e ACLI) nella nostra regione con la quota di mercato più elevata in percentuale nel Nord Italia per pratiche presentate e la terza in Italia dopo Emilia Romagna e Toscana "Nei primi 11 mesi di quest'anno sono circa 100 mila i liguri che si sono avvalsi dell'assistenza del Patronato Inca in Liguria - commenta ancora De Silva - tra gennaio e novembre sono state processate qualcosa come 78.257 pratiche di cui 27.849 nell'ambito previdenziale, 12.415 nell'assistenza e 9.202 per infortuni e malattie professionali". L'incontro, al quale hanno partecipato gli operatori del patronato le istituzioni e gli enti, è intervenuto il Segretario Generale Cgil Liguria Maurizio Calà ed è stato concluso da Lorella Brusa, componente del Collegio di Presidenza Inca nazionale.
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