
Una due giorni intensa in consiglio regionale con la discussione del rendiconto generale dell’amministrazione di Regione Liguria per l’esercizio 2024 e dell’assestamento al bilancio di previsione della Regione per gli anni finanziari 2025-2027 e la II variazione.
Il ricordo dell'agente Gaglia
I lavori dell’aula si sono aperti con un minuto di silenzio per ricordare l’agente della polizia locale morto in un incidente mentre stava lavorando, Alessio Gaglia. Successivamente, a prendere la parole per la relazione di maggioranza il consigliere regionale di Vince Liguria Alessandro Bozzano.
La posizione della maggioranza
"Quella di questi giorni è una partita lunga che terminerà domani sera, ma il bilancio è solido e in equilibrio parificato bene dalla Corte dei Conti - commenta il consigliere regionale di Vince Liguria Alessandro Bozzano -. Tutti i rilievi sono stati non accolti dal collegio e quindi è stato un ottimo risultato sul bilancio 2024. Ognuno interpreta i numeri come meglio crede, per la sua ideologia, io evidenzio però che ci sono tanti programmi di bilancio corposi, sono esaustivi rispetto alle esigenze dei liguri, per le case di comunità sono stati investiti 53 milioni di euro, poi ancora la telemedicina, le cure a casa, l'innovazione e i soldi messi in tutti i settori, come la ricerca che va curata e tutelata". Questa quindi la posizione del centrodestra, che rivendica il contenuto del bilancio.
La risposta della minoranza
Critiche e proposte dal centrosinistra, che in questi giorni ha depositato diversi emendamenti per il bilancio, a partire dal tema legato alla sanità. "I nostri andavano a correzione di questo emendamento di bilancio, abbiamo notato da subito pochi investimenti e diversi temi sul lavoro, i numeri ci dicono che il 24% oggi si cura con il sistema sanitario privato, il 9% non si cura più, e ci sono 112 milioni di buco della sanità come avevo già annunciato all'inizio di questa legislatura, a gennaio - spiega il capogruppo del Partito Democratico Armando Sanna -. Abbiamo portato tanti emendamenti di un bilancio povero senza coraggio e visione, senza investimenti per i prossimi anni". Secondo Sanna esiste un altro problema annoso, legato ai dazi: "L'11% sul totale, di esportazione in America è proprio dalla Liguria, questo è molto preoccupante ma sembra che dalla maggioranza non se ne curino".
Approvato il rendiconto 2024 di Regione Liguria
Con 18 voti a favore (maggioranza) e 13 contrari è stato approvato il Disegno di legge 66, ovvero il rendiconto generale dell'Amministrazione di Regione Liguria per l'esercizio 2024. Il rendiconto è una verifica di quanto è stato possibile realizzare attraverso il confronto fra le previsioni del bilancio ed i risultati definitivi conseguiti, sia in termini finanziari sia in termini patrimoniali, a seguito dell'attività amministrativa. Nel rendiconto 2024 sono state accertate entrate per 6 miliardi e 42 milioni di euro e registrati impegni di spesa per 5 miliardi e 868 milioni di euro. Il totale delle riscossioni è stato di 5 miliardi e 707 milioni di euro ed il totale dei pagamenti è stato di 5 miliardi e 764 milioni di euro, con un fondo di cassa al 31 dicembre 2024 di 370 milioni di euro. Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2024 è positivo ed è pari a 896 milioni di euro, da cui vanno dedotti accantonamenti e vincoli di legge.
Lo scontro tra la maggioranza e il Mov5s
Una nuova bufera si è abbattuta sul capogruppo del Movimento Cinque Stelle Stefano Giordano, dopo le sue parole in aula che chiedevano chiarezza su possibili infiltrazioni mafiose sui voti dello scorso ottobre a Imperia, in occasione delle elezioni regionali che hanno visto trionfare Marco Bucci su Andrea Orlando. Dopo lo scontro infuocato in aula, i capigruppo di maggioranza, capitanati dal presidente Bucci, hanno chiesto le dimissioni di Giordano. "Prima nazisti, poi fascisti e ora mafiosi: quale insulto ancora avrà in serbo per il centrodestra il pentastellato Stefano Giordano? - dichiarano i capigruppo di maggioranza di Fratelli d'Italia (Rocco Invernizzi), Vince Liguria-Noi Moderati (Matteo Campora), Lega (Sara Foscolo), Orgoglio Liguria (Giovanni Boitano) e Forza Italia Berlusconi (Carlo Bagnasco) -. In una seduta dedicata al bilancio, con una manovra da circa 180 milioni di euro di risorse per il bene dei liguri, ancora una volta Giordano ha sfruttato l'occasione per screditare e offendere la maggioranza, con atteggiamenti provocatori e fuori luogo. Dopo aver fatto riferimento ad infiltrazioni mafiose in Liguria, ha ricordato "un'anomala quantità di voti dalla provincia di Imperia" ricevuti da Bucci e utili a vincere le elezioni. Si è pubblicamente chiesto se ci siano stati "scambi opachi tra consenso e fondi”, chiudendo con la richiesta di "sottoporre i bilanci regionali al controllo della Direzione Investigativa Antimafia". Riteniamo questo ennesimo comportamento gravissimo e lesivo dell'onorabilità dell'aula, pertanto chiediamo al consigliere Giordano le dimissioni da un ruolo che ha dimostrato di non essere degno di ricoprire". Non si è fatta attendere la risposta del Movimento Cinque Stelle con il capogruppo pentastellato della commissione parlamentare Antimafia Luigi Neve. "Evidentemente il centrodestra in Liguria ha preso a modello il comportamento dei loro colleghi della commissione parlamentare Antimafia: verso chi 'osa' chiedere fermezza, rigore e determinazione si agitano richieste di dimissioni ed espulsioni nonché disegni di legge contra personam - ha commentato Luigi Neve -. Oggi il consigliere regionale ligure del M5s Stefano Giordano ha semplicemente evidenziato alcune possibili zone d'ombra e chiesto di sottoporre i bilanci regionali liguri ad un controllo antimafia. Le infiltrazioni mafiosi sono purtroppo tentacolari e sappiamo bene che nessuna zona d'Italia è immune a prescindere, Giordano ha segnalato i sospetti che riguardano la Liguria e non si capisce quale sia il problema se non c'è niente da nascondere. Invece il centrodestra ha scatenato una reazione paragonabile a quella messa in atto a Roma in commissione Antimafia, dove da mesi si calunniano i nostri colleghi De Raho e Scarpinato, fino alla presentazione di un Ddl scritto appositamente per metterli fuori dalla commissione, e si intimidiscono con denunce infondate anche altri esponenti 5 Stelle come Stefania Ascari. Legalità e trasparenza per il centrodestra sembrano ormai parole estranee".
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