
"Quella che doveva essere una riforma strategica per il futuro della portualità italiana si sta rivelando un disastro annunciato". Così Armando Sanna, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale, commenta la situazione di stallo che sta paralizzando il sistema portuale nazionale affrontata anche nell'articolo di Maurizio Rossi, Senatore della XVII legislatura e Membro della commissione trasporti del Senato che potete leggere qui.
"La riforma dei porti – prosegue Sanna – era stata presentata come uno dei fiori all’occhiello del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da un viceministro ligure che avrebbe dovuto conoscere bene le dinamiche del settore. A distanza di due anni, però, il bilancio è desolante: nomine ferme, piani regolatori dispersi, nessuna visione strategica e totale assenza di certezze per operatori e investitori".
"È grave e imbarazzante che di fronte a una crisi così evidente nessuno tra i rappresentanti istituzionali liguri del centrodestra abbia il coraggio di alzare la voce. Siamo di fronte a una deriva pericolosa, che rischia di compromettere investimenti, occupazione e credibilità internazionale dei nostri scali".
Sanna critica con durezza anche l’ipotesi, circolata nelle ultime ore, di trasformare i presidenti designati dal Mit in commissari straordinari: "Siamo alla parodia del gioco dell’oca: ogni sei mesi si ricomincia da capo, senza una guida stabile e senza risposte concrete. È un modello di gestione fallimentare che sta affondando un settore strategico per tutto il Paese".
"Il governo chiarisca subito le proprie intenzioni – conclude Sanna – e dica con franchezza se ha ancora una visione per il sistema portuale italiano o se ha scelto di abbandonarlo alla nebbia dell’incertezza. I nostri porti non possono più aspettare".
Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsApp, Facebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook
IL COMMENTO
Nella Genova più "salata" caccia al centro dimagrito
Scarcerazione Brusca, quando la legge sconfina dal senso di giustizia