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Ronzitti e Gualco aprono a una potenziale indicazione qualora non fosse superato il 50%+1 al primo turno
2 minuti e 35 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
I candidati (minori) a sindaco di Genova Cinzia Ronzitti, Raffaella Gualco, Francesco Toscano, Antonella Marras, Mattia Crucioli (dall'alto a sinistra)

Un ballottaggio senza appoggi esterni. È questo lo scenario che si profila qualora Pietro PiciocchiSilvia Salis riuscissero a superare la soglia del 50%+1, il 25 e 26 maggio prossimi. Anche se con sfumature diverse i cinque candidati a sindaco di Genova, esclusi i due potenziali "big", hanno deciso di lasciare libertà assoluta ai loro elettori, in caso di secondo turno. Nessuna indicazione quindi, anche se c'è chi lascia intendere una possibile "preferenza".

Mattia Crucioli: "Noi assolutamente equidistanti"

Il consigliere comunale uscente Mattia Crucioli, ricandidato a primo cittadino di Genova, si scaglia contro il bipolarismo della politica, sia locale che nazionale. "Noi vogliamo contrastare il bipolarismo, se siamo in due e facciamo cose sbagliate, a fasi alterne, in qualche modo ritorniamo - commenta il candidato a sindaco di Uniti per la Costituzione Mattia Crucioli -, se ci sono altri partiti invece, si possono creare alternative. Io non sono per dire che bisogna stare per forza di qua o di là, stiamo provando a fare un vero e proprio Terzo Polo. Ma non è facile, anche perché non siamo politici professionisti". Insomma, nessun appoggio in caso di ballottaggio. "Noi siamo equidistanti, non siamo equivicini come Renzi o Conte, noi siamo diversi e non prendiamo ordini dai partiti senza sapere cosa votiamo, come succede in parlamento" sentenzia Crucioli.

Toscano bacchetta il centrosinistra

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il candidato di Democrazia Sovrana Popolare Francesco Toscano, che bacchetta più il centrosinistra che il centrodestra. "Noi siamo disinteressati a una prospettiva di ballottaggio tra questi due contenitori, però a me fa più ridere il centrosinistra che tiene insieme i guerrafondai di Calenda e i pacifisti di Conte, sono dannosi come il centrodestra ma aggiungono un'ipocrisia fastidiosa" spiega Toscano. Da Crucioli a Toscano passando per Antonella Marras, che anche se si chiama Sinistra Alternativa, ha deciso di non indirizzare il suo bacino elettorale. "Noi finiamo la nostra campagna elettorale il 24 (maggio ndr), ognuno poi è libero di fare quello che crede, ma sicuramente andremo a votare per i referendum dell'8 e 9 giugno, sul lavoro e la cittadinanza, e voteremo sì" le parole di Marras.

I programmi al centro della decisione

Una libertà elettorale che lascerà, in parte, anche Cinzia Ronzitti, candidata a sindaco per il Partito Comunista dei Lavoratori. "Lasciamo i nostri elettori liberi ma una cosa la devo dire: spero che questo centrodestra abbandoni definitivamente la città". Parole che aprirebbero la porta a un possibile appoggio alla candidata di centrosinistra Silvia Salis. Infine per Raffaella Gualco, candidata con la lista civica Genova Unita, nata dopo la fuoriuscita di Gianluca Chiaramonte dal Partito Democratico, conteranno i contenuti. "Daremo delle indicazioni sui programmi" commenta in modo tranchant l'avvocato genovese. Dichiarazione che farebbe intendere un possibile appoggio esterno a uno dei due schieramenti. Insomma, la potenziale provenienza e attitudine politica non corrispondono, automaticamente, a un voto per l'uno o l'altro candidato. Ma il tempo alcune volte è galantuomo, e lo sanno bene (e lo sperano ndr) soprattutto Pietro Piciocchi e Silvia Salis. 

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