Cinzia Ronzitti scende in campo per la terza volta per sfidare i due principali competitor Pietro Piciocchi e Silvia Salis, ma soprattutto il "destra-centro" come lo definisce la candidata del Partito Comunista dei Lavoratori. Dopo l'esperienza del 2017 e quella del 2022, Cinzia Ronzitti ha deciso di correre per Palazzo Tursi perché "la gestione della destra non ha portato a nessun cambiamento". "Fanno tante parole ma in realtà la nostra Genova sta cadendo sempre più in basso - spiega la candidata del Partito Comunista dei Lavoratori Cinzia Ronzitti -. Noi non possiamo accettarlo ed ecco perché ci ripresentiamo, per dar voce a questa città, ai cittadini che ci tengono ad avere una nuova Genova".
Come si definisce politamente?
"Mi definirei una comunista, una comunista di quel comunismo che è tra la gente, di quel comunismo che è poi una scienza, l'unica scienza filosofica, politica e sociale che è necessaria per abbattere il capitalismo. Noi riteniamo che il capitalismo sia il primo, vero e più grande male del mondo. Il nostro è un comunismo atto solo a rovesciare il capitalismo, è un comunismo antifascista contro il nazismo, contro ogni guerra, contro ogni imperialismo nuovo e vecchio, contro ogni guerra e contro ogni riarmo".
Il comunismo ha anche generato dittature e stermini, sicuramente non quello italiano di Berlinguer. Ma voi a cosa vi ispirate?
"Noi siamo questi e ovviamente ci rendiamo conto che Stalin è stato uno che ha ucciso molti comunisti, chi non la pensava come lui veniva assolutamente ucciso. Noi non siamo questo comunismo, non siamo tanto europeisti ma crediamo in un'Europa socialista, un internazionalismo generale, mondiale. Noi vogliamo questo, vogliamo che si abbattano tutte le diseguaglianze. Lo ripetiamo nella nostra carta di identità politica, noi vogliamo rovesciare questo sistema del Paese, europeo e anche mondiale".
Quali sono i punti principali del vostro programma?
"Il nostro primo punto, primo obiettivo, quello per cui ci chiamiamo, è il mondo del lavoro. Noi siamo contro ogni ingiustizia che può subire un lavoratore, siamo a favore della difesa dei disoccupati, degli esodati, dei diritti per il movimento LGBTQI+. Siamo per le donne, siamo per i pensionati, siamo con i giovani, questi giovani che con il decreto del Dl Sicurezza stanno subendo repressioni da anni. Purtroppo la gestione di questa città non è altro che la fotocopia del governo nazionale, con gli atteggiamenti repressivi delle destre che mi permetto di dire, senza paura, che si tratta di destre estreme. Questi permettono a Genova ogni agibilità fascista, permettono commemorazioni alla X Mas come avvenuto l'altro giorno. Il fascismo è un reato, noi come antifascisti vogliamo una città che ritorni a rispettare i valori partigiani, una città che deve essere partigiana perché non ci dimentichiamo che è stata medaglia d'oro per la resistenza".
Torniamo a parlare di lavoro, qual è la vostra opinione sul salario minimo? Battaglia che sta portando avanti il centrosinistra anche a livello nazionale.
"Noi pensiamo che sia necessario un salario di disoccupazione per esempio. Una sorta di reddito di cittadinanza per le persone disoccupate, se non entra niente in famiglia, se non c'è un ingresso economico mi devono spiegare come fanno le famiglie ad andare avanti. Quindi noi chiediamo sicuramente un salario di disoccupazione. Dopodiché, dobbiamo anche dirci la verità fuori dai denti: abbiamo una gestione cittadina del centrodestra che ci racconta una Genova che non esiste, una Genova che non c'è, una Genova che crea lavoro, non è vero perché noi vediamo dei posti di lavoro a un'ora, tre ore alla settimana, alla giornata, questo non è un lavoro. Il lavoro deve essere sicuro, tutelato nell'ambiente, pagato equamente, retribuito è la parola più giusta. Invece 30 mila persone a Genova sono in povertà assoluta. Come fanno le persone, anche i nostri giovani, che non trovano lavoro, a formarsi una famiglia, avere una casa? Noi siamo per una città vivibile, una città sana, tutelata nell'ambiente, ma soprattutto i cittadini devono essere tutelati".
Cosa pensa invece di un altro tema importante, quello legato al sociale?
"Intanto penso che i nostri ragazzi non debbano fare l'alternanza scuola-lavoro perché è rischiosa per loro, in molti casi abbiamo perso anche delle giovani vite. I ragazzi devono essere, mi rivolgo sempre ai giovani, non perché voglio togliere niente dagli altri, ma ritengo che sono il nostro futuro e li dobbiamo sempre ascoltare e creargli un futuro migliore. I ragazzi devono studiare in scuole efficienti e moderne con docenti preparati, penso alla materia sentimentale che potrebbe essere un domani utile nel rispetto delle donne. Ritengo che la Regione e il Comune debbano creare dei corsi artigianali gratuiti, fare dei corsi legati a delle professioni che mancano nel nostro paese. Perché nella nostra città, mi viene in mente quel momento in cui ci fu la tragedia di Ponte Morandi, nella ricostruzione del ponte hanno dovuto chiamare 85 tornitori da Bergamo. Quindi abbiamo bisogno di ragazzi che, qualora non vogliano continuare a studiare, possano fare dei corsi per poi essere inseriti nel mondo del lavoro a tempo indeterminato".
Ronzitti, le chiedo invece cosa pensa di Amt, del dibattito sulla gratuità dei mezzi pubblici per gli over 70.
"Noi siamo per la gratuità delle categorie più fragili: bene per gli over 70, ma credo che vada anche anticipata. Dopodiché, sempre tenendo d'occhio anche l'Isee, se Amt lo richiederà, ai giovani studenti, perché dobbiamo anche pensare che i giovani a volte vanno a studiare, ma hanno una famiglia dove magari lavora solo il padre, o solo la madre, o nessuno dei due. Quindi io sono per aiutare anche i giovani, i disabili, e poi i pensionati, direi tutti i pensionati. La gratuità sempre per poter dare un aiuto alle famiglie più fragili. Siamo contro ogni ingiustizia vissuta dalle famiglie".
Cosa pensa del progetto dei 4 assi?
"Non siamo tanto a favore dei 4 assi, perché sarà anche vero che il parco mezzi è rinnovato, nuovo e può anche andare bene per la città, ma non devono essere tagliate le corse collinari. Mi riferisco al 37 e al 47. Tagliarle, in una città che è quasi tutta in collina, lo troviamo assurdo. Vanno invece integrate, perché se una donna vuole andare al cinema con un'amica, e abita in collina, e l'ultimo autobus passa alle 23.30 o mezzanotte, e questa donna non ha mezzi propri, allora di cosa parliamo?".
Sulle grandi opere invece, qual è la vostra posizione?
"Siamo contro lo skymetro, siamo più per il tram, la nostra città il tram l'ha vissuto in passato, non vediamo perché non possa riviverlo. Per noi le grandi opere sono la messa in sicurezza di tutto il territorio, soprattutto nelle zone più fragili. La nostra grande opera non è quella del profitto e delle cementificazioni ovunque inquinino e impattino sull'ambiente. Siamo per esempio su quello, sulla messa in sicurezza del territorio. Siamo per regolare, regolamentare e riaggiustare, perché sono da correggere, la gestione dei pronto soccorso, e sicuramente si devono abbattere le barriere architettoniche per la disabilità. Credetemi che barriere ce ne sono ovunque e io le ho vissute anche da vicino. Queste per noi sono le grandi opere".
Cosa pensa di Silvia Salis? L'area di riferimento in parte è quella, come mai non l'avete appoggiata?
"È bene rimarcarlo: noi siamo in contrapposizione innanzitutto con il centrodestra, ma anche con il centrosinistra, perché se abbiamo questa città gestita da queste destre, che speriamo vengano sconfitte, vuol dire che il centrosinistra ha comunque sbagliato. Noi siamo una sinistra diversa, una sinistra che non tradisce, che è vicina a tutte le classi più deboli e più fragili. Sulla Salis non ho nulla da dire, è una giovane donna che inizia un percorso, niente di personale, io sono per le donne. È giusto che si viva la sua esperienza politica in città, però voglio dire alla Salis che io tra cinque anni, pronti via, sarò di nuovo qua a dire se le cose fatte non sono andate bene, sempre che sia lei a essere eletta".
Darete l'appoggio al ballottaggio, qualora ci dovesse essere?
Noi siamo coerenti con il nostro partito, con la nostra carta d'identità e dignità, e diciamo solo che lasciamo i nostri elettori liberi di scegliere, ma dico che queste destre sono veramente da togliere dalla nostra Genova".
Le chiudo un'ultima cosa: come mai non avete pensato di unire le forze, tra voi candidati "minori"?
"Sono compagni, per esempio, quelli di Sinistra Alternativa, con i quali dividiamo tantissime lotte in città, nelle strade, nelle piazze, ma ci sono sempre delle sensibilità politiche diverse, quindi nel rispetto dell'uno e dell'altro partito preferiamo intraprendere questo cammino politico da soli, ma nel massimo rispetto".

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