GENOVA - Sono ore calde, febbrili per la politica ligure, sia per quella regionale che per quella genovese. Il centrodestra si è confrontato, nel primo vertice post voto, per tracciare nomi e volti che formeranno la prossima giunta; il centrosinistra - superato lo shock per la sconfitta - deve accelerare i tempi per trovare il prima possibile un candidato sindaco unitario per le Comunali di Genova. Entrambi gli schieramenti, per farlo, si sono dati appuntamento a una settimana esatta dalle Regionali: il sindaco uscente Marco Bucci, pronto a sedersi sulla poltrona più prestigiosa di piazza De Ferrari, ha incontrato i coordinatori e i vertici dei partiti; il Pd regionale, sotto la guida di Davide Natale, ha riunito i suoi per un dialogo ferrato su presente e futuro. Sul fronte giunta, il quasi presidente della Regione si è seduto al tavolo con il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia Matteo Rosso, con il segretario regionale della Lega e viceministro del Mit Edoardo Rixi, oltre al vicecoordinatore nazionale di Forza Italia Alberto Cirio e alla deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo.
Insomma, tutte le forze politiche che lo hanno sostenuto in questa breve ma intensa campagna elettorale hanno portato i loro profili sul tavolo, considerando che ogni forza politica (escluso Noi Moderati, da quello che filtra ndr) dovrebbe ottenere almeno due ruoli cardine. A questi si aggiungono quelli delle liste civiche di Bucci, che conteranno almeno un paio di esponenti. Nella Lega risalgono le quotazioni di Sara Foscolo, già parlamentare, che potrebbe ottenere un assessorato. Sembra invece certo il ruolo di presidente del consiglio regionale per Stefano Balleari, come non sembra più certo l'assessorato per la collega di partito Simona Ferro. All'ordine del giorno un confronto serrato sull'assessorato più spinoso, quello alla Sanità, che salvo cambiamenti dell'ultimo minuto non sarà affidato a un politico, bensì a un tecnico. Nel frattempo, a margine della commemorazione in ricordo delle vittime dell'alluvione del 2011, il neo presidente Bucci tira dritto, e avvisa i suoi: "Sono io che mi prendo la responsabilità (della formazione della nuova giunta ndr), sono io che ci sto o me ne vado". L'ex manager ha fatto sapere che sono giorni che fa vertici di maggioranza al telefono. "Dobbiamo fare la giunta, ovviamente non la faccio da solo ma la facciamo assieme. Ci sono conversazioni che vanno avanti, prima o poi dobbiamo trovare una soluzione. Io spero prima".
A commentare l'incontro, ai microfoni della stampa, ci ha pensato il presidente del Piemonte Alberto Cirio: "Abbiamo individuato le priorità di governo, conoscete tutti il carattere pragmatico del sindaco-presidente Bucci, quindi le caratteristiche degli incontri sono legate alle cose da fare, non tanto ai posti da occupare. Abbiamo individuato le prime azioni da mettere in campo e a breve aspettiamo una proposta dal presidente per quanto riguarda la giunta, noi siamo tutti molto sereni che si troverà l'equilibrio migliore". Alle sue parole hanno fatto eco quelle del viceministro del Mit e segretario regionale della Lega Edoardo Rixi, che spinge sull'acceleratore su un ambito che sarà cardine. "La sanità sarà uno dei primi temi che verrà toccato dalla giunta, la Lega ha chiesto al presidente di andare a fare un po' di telefonate per capire le disponibilità delle persone in campo sanitario, ci sono almeno sei o sette nomi". Insomma, l'assessorato più spinoso sembrerebbe avere più di un profilo su cui puntare.
Nel centrosinistra invece, all'incontro della segreteria regionale, non ha preso parte il deputato dem Andrea Orlando, che sempre di più parrebbe convinto di rimanere in Liguria per portare avanti il dossier della Regione. Nessuna pressione quindi, almeno ufficialmente in riunione, da parte dei suoi colleghi di partito che però hanno già dichiarato più di una volta, pubblicamente, che lo vorrebbero qui. Durante l'incontro si è affrontato quanto emerso dalle urne, partendo dai dati più positivi, quelli della riconquista di Genova e dei capoluoghi di provincia come Spezia e Savona. Anche perché, se resta almeno per il momento sullo sfondo una sua possibile candidatura a sindaco di Genova, la sua presenza e la sua autorevolezza sarebbero fondamentali per guidare una scelta prima e una campagna elettorale poi, che dovrà far consolidare al centrosinistra l'esito delle Regionali nel capoluogo ligure. Dalle urne infatti, il risultato al momento vede davanti la coalizione di centrosinistra di circa 10 punti, un margine ampio ma che il centrodestra cercherà di assottigliare con un candidato già in pectore, Pietro Piciocchi (sindaco facente funzioni ndr).
IL COMMENTO
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