GENOVA - Non smentisce né conferma la propria disponibilità Pietro Piciocchi, vicesindaco di Genova e assessore al bilancio, ad essere il candidato civico del centrodestra alle prossime elezioni regionali. Secondo i sondaggi Primocanale-Tecné, il 42% degli elettori liguri vorrebbe un candidato che arrivi dalla società civile, contro il 26% che preferirebbe un politico: l'avvocato genovese è un profilo il cui gradimento è cresciuto per il suo impegno dimostrato a Palazzo Tursi dal 2017 ad oggi ed è uno dei nomi sul tavolo del centrodestra come presidente di Regione.
"Io sono una persona al servizio della società civile, cerco di fare il mio lavoro e in questo momento nessuno mi ha chiesto niente, si vedrà. Non mi voglio sbilanciare perché non sarebbe corretto. Non spettano a me queste decisioni. Io sicuramente non seguo ambizioni personale, ma cerco di servire le persone e di fare il mio lavoro tutti i giorni. In questo momento sicuramente ho molto da fare in Comune"
Il lavoro non manca al vicesindaco che sta seguendo tutti i grandi cantieri aperti e in procinto di partire nel territorio genovese. E non è un mistero che in molti lo vedano come erede naturale del sindaco Marco Bucci, il cui mandato terminerà però a giugno 2027. Se si candidasse in consiglio regionale, però, questa possibilità sfumerebbe, ancor più come candidato presidente. Il gradimento per la lista civica del primo cittadino, Vince Genova, è alto da parte dei confronti del centrodestra: sempre secondo i sondaggi Primocanale-Tecné, l'82% degli elettori vorrebbe nella coalizione alle prossime elezioni regionali esponenti civici. "Questo sondaggio dimostra che la presenza civica e la capacità di una coalizione di conquistare una presenza civica moderata di persone che vengono dal mondo della società civile e danno il loro contributo alla cosa pubblica sia una scelta assolutamente vincente e decisiva. Mi fa personalmente piacere perché credo sia anche un'attestazione del buon lavoro che stiamo cercando di fare in mezzo a tante difficoltà, senza perdersi d'animo".
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Sono intanto sei gli assessori della giunta Bucci che stanno pensando di candidarsi alle regionali e tentare il "grande salto", che trasforma l'impegno per la propria città in un lavoro politico vero e proprio. Questa volta, visti anche i tempi stretti - dato che le elezioni dovrebbero tenersi nel weekend del 27-28 ottobre - "non chiederò, a chi vorrà candidarsi alle regionali, di dimettersi", ha deciso il sindaco Marco Bucci, a differenza del primo mandato quando chiese a Stefano Balleari e Francesca Fassio di dimettersi.
Possibile che qualche telefonata informale ci sia già stata, ma questi giorni sono cruciali per il vicesindaco per capire quali siano le mosse più convenienti, non soltanto per sé ma per la stessa città di Genova, che risentirebbe dell'assenza della sua figura viste le tante partite in gioco in questo momento. Nel frattempo, ha già rifiutato le avances della politica Alessandro Bonsignore, presidente dell'Ordine dei Medici di Genova, a cui già in passato era stato proposto il ruolo di assessore alla sanità di Regione Liguria.
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IL COMMENTO
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