GENOVA - La Liguria in sospeso. Non è il titolo di un film ma la situazione politica che la Regione sta vivendo, soprattutto nelle ultime 24 ore, tra incertezze e risposte per il futuro. Il parere negativo del tribunale del Riesame - che ha rigettato l'istanza di revoca degli arresti domiciliari al presidente Giovanni Toti - ha riversato un'ombra oscura sul futuro della Regione. Se Toti sembra ancora convinto a proseguire il suo mandato, al momento infatti non sono all'orizzonte le sue dimissioni, c'è una parte del centrodestra che, in modo sibillino, inizia a pensare che sia necessario un passo indietro. Dopo il pronunciamento del Riesame la reazione più tiepida è stata quella del coordinatore regionale di Fratelli d'Italia Matteo Rosso, a cui hanno fatto eco le parole dell'altro coordinatore, di Forza Italia, Carlo Bagnasco. Per entrambi è arrivato il momento di un confronto con gli altri esponenti della maggioranza per capire quali siano le prossime mosse, in un contesto di grande incertezza. Rosso ha annunciato che a breve ci sarà un incontro con gli atri colleghi per "fare il punto della situazione".
Per Bagnasco invece non "è una situazione facile, per questo ci sarà un confronto con i vertici nazionali del partito e con quelli regionali del centrodestra ligure". Dimissioni o meno, per la maggioranza si apre un nuovo capitolo, che parte dalla ricerca del candidato. Il profilo migliore, per tutti i partiti della coalizione, è quello di un civico che possa incarnare al meglio quella giusta "distanza" con le classiche forze politiche. Su un civico puro punta soprattutto Fratelli d'Italia, che non ha intenzione di spendere la carta di un esponente di partito in un match che è tutt'altro che scontato, rispetto a quello di cinque anni fa. Nella Lega, auto scartata l'ipotesi del viceministro Edoardo Rixi, si fa strada quella dell'oramai ex eurodeputato Marco Campomenosi, in quota Carroccio ma con un profilo moderato e poco assoggettato ai toni spesso un po' sopra le righe di Matteo Salvini. Non è ancora tempo di spendere pubblicamente nomi, ma che i motori debbano essere scaldati oramai è chiaro a tutti.
Dall'altra parte della barricata si schiaccia sull'acceleratore per andare a voto anticipato, dopo le note al fulmicotone di ieri da parte delle opposizioni che invocavano le immediate dimissioni del presidente Toti. E per farlo potrebbero ricorrere a una manifestazione filo-nazionale con i leader di quel campo quasi (largo), in parte collaudato nelle ultime settimane, tra una battaglia e l'altra contro il governo Meloni (dall'autonomia al premierato passando per il ddl Nordio ndr). Una data sul calendario pare esserci ed è quella di giovedì prossimo, 18 luglio, un orario anche, si vocifera alle 17.30, ma la piazza ancora manca. Potrebbe essere per esempio quella di Matteotti. Certo, riempirla, in piena estate - lo sanno dalle segreterie politiche - rischia di essere un azzardo. E la manifestazione di protesta, alla quale saranno chiamati a raccolta sindacati, associazioni e innanzitutto cittadini liguri, "non si può trasformare in un boomerang" commentano a denti stretti alcuni esponenti del centrosinistra. Il terreno era già stato testato nelle scorse settimane, di parere positivo da subito i fondatori di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, ma insieme a loro sono stati contattati anche la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte.
L'agenda dei due leader è folta e la loro presenza attende la conferma definitiva nelle prossime ore. All'elenco non risulta, ma non per mancato invito, Carlo Calenda di Azione (d'altronde lui non ama le manifestazioni di piazza e lo ha ribadito più volte) che però ha dato il proprio benestare alla presenta del suo partito nella coalizione di centrosinistra. Domani è atteso un incontro con la segreteria nazionale a Roma, alla quale prenderà parte Cristina Lodi. All'orizzonte non dovrebbe esserci nessun passo indietro rispetto a un progetto con le forze progressiste, soprattutto dopo il primo incontro programmatico di lunedì scorso al quale ha preso parte anche Azione. La base comune su cui lavorare e confrontarsi c'è, manca però il candidato, anche se persiste in pectore il deputato dem Andrea Orlando, ma sono diversi i volti che circolano, dentro e fuori il Pd, per la possibile candidatura alla presidenza di Regione Liguria. Anche dal centrodestra, soprattutto dai fedelissimi di Toti, aleggia ancora l'idea di un'iniziativa in sostegno del presidente, magari a settembre, a ridosso del ricorso alla Cassazione. Se la data delle Regionali manca, da sinistra a destra passando per il centro è arrivato il momento di fare sul serio, estate permettendo.
IL COMMENTO
Genova e AirBnb, sì alle regole ma il turismo non è un mostro
Piaggio Aero, dietro la cessione nessuna strategia politica e industriale