GENOVA - La premier Giorgia Meloni è tornata a parlare dell'inchiesta giudiziaria che ha travolto Regione Liguria e parte del mondo imprenditoriale con il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti agli arresti domiciliari dal 7 maggio scorso.
"Mi piacerebbe in futuro, non solo per Giovanni Toti ma per qualsiasi italiano, che tra quando viene formulata una richiesta di misure cautelari e quando viene eseguita, non passassero mesi per poi magari eseguirla guarda caso in campagna elettorale. Perché se c'è il rischio di reiterazione del reato, come è stato detto, va fermato subito, non dopo mesi magari in campagna elettorale" ha detto la premier Meloni, ospite della puntata di 'Dritto e rovescio' in onda su Rete4. "Ecco, quando avremo un sistema così - ha aggiunto riferendosi alla riforma della giustizia appena varata -, forse le cose funzioneranno meglio".
Anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio è tornato a parlare della questione inchiesta ligure parlando a 'Cinque minuti' su Rai1. Il numero uno del dicastero ha detto che se nell'inchiesta sono stati commessi degli errori "sarebbe un fatto di una gravità inaudita" riferendosi alla questione della trascrizione nel verbale del termine 'illeciti' al posto di 'leciti' durante l'interrogatorio dell'imprenditore Roberto Spinelli. Spinelli stesso dopo pochi giorni è stato convocato in tribunale per chiarire la questione (Leggi qui).
IL COMMENTO
La tragedia di Calenzano e la paura di Multedo
Genova e AirBnb, sì alle regole ma il turismo non è un mostro