GENOVA – Gli spazi elettorali autogestiti dai candidati alle elezioni non hanno alcuna relazione con le interviste dei giornalisti di Primocanale, che devono invece conformarsi alla legge sulla par condicio.
E' un concetto semplice e che è stato invece del tutto male interpretato dalle dichiarazioni che l'avvocato Ariel Dello Strologo, candidato sindaco per il centrosinistra in opposizione a Marco Bucci nel 2022, ha rilasciato in un'intervista a Il Secolo XIX. Il quotidiano questa mattina in edicola ha pubblicato la nostra rettifica.
Dello Strologo, tra gli altri pensieri, aveva affermato: “Io non avevo la cifra che mi era stata chiesta da Primocanale per gli spot, perché il mio budget era stato fatto in parte da me e in parte da persone che avevano creduto nel mio programma. Quindi io non ho fatto spot su Primocanale e, durante tutta la campagna elettorale, sarò andato due volte in tv da loro, perché il meccanismo è che se non paghi gli spot non sei invitato in trasmissione”.
Questa ricostruzione, come detto in premessa, non corrisponde al vero in quanto Primocanale ha sempre rispettato la legge sulla c.d. “par condicio” (Legge 28 del 2000), assegnando a ogni forza politica il medesimo spazio, come certificato dalle verifiche operate dalle preposte Autorità di controllo che non hanno mai evidenziato alcun rilievo al riguardo. Né contestazioni ci sono mai state mosse da candidati o da loro rappresentanti. Nel caso di specie Marco Bucci e Ariel Dello Strologo, i principali sfidanti della tornata elettorale, hanno avuto a disposizione gli stessi spazi per interviste giornalistiche.
Il conteggio dei minuti assegnati ai candidati e alle liste loro collegate, raggruppate in coalizioni, viene effettuato con scrupolo e quando, come può talvolta capitare, si presentano degli squilibri, gli stessi vengono pareggiati effettuando nuove interviste o replicando quelle già effettuate. Diversamente, l’emittente da me diretta avrebbe ricevuto la relativa contestazione e si sarebbe vista applicare le connesse sanzioni.
E' poi giusto ricordare che il candidato politico che vuole fare la propria campagna attraverso degli spot ha la possibilità di richiedere spazi elettorali a pagamento e i costi praticati, che dipendono dal numero dei passaggi, sono uguali per tutti. Preciso, peraltro, che tali spazi sono del tutto autogestiti e che non hanno alcuna relazione con la nostra attività giornalistica.
In ultimo, e in via più generale rispetto alle parole di Dello Strologo, desidero aggiungere che le contestazioni giudiziarie di cui si è parlato in questi giorni sono indirizzate al maxischermo che si trova sulla sommità di Terrazza Colombo e non a Primocanale: non è un dettaglio secondario perché la prima società sarà chiamata a difendere il suo operato nelle sedi opportune, la seconda, invece, non ha nulla da giustificare.
Far credere alla pubblica opinione, con illazioni e ricostruzioni imprecise, che la redazione di Primocanale sia al servizio di una parte politica è falso e lesivo della reputazione mia personale e di tutti i colleghi che lavorano ogni giorno nella redazione.
IL COMMENTO
Grazie dei consigli, caro Principe
Il Pd ha i voti e i giovani forti, ma restano i “parrucconi”