Politica

1 minuto e 45 secondi di lettura

La senatrice di Italia Viva Raffaella Paita ha presentato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, basata sulle notizie, emerse a mezzo stampa, delle numerose defezioni di studenti del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Genova alla gita scolastica, in quanto troppo onerosa nei costi. Polemica che è stata ripresa più volte dalla Rete Studenti Medi.

Nell'interrogazione si legge: 

"La visita di istruzione per le classi quinte, con destinazione Berlino, avrebbe registrato numerose defezioni da parte delle studentesse e degli studenti a causa degli elevati costi di iscrizione: circa 700 euro a persona, cifra che supererebbe anche il tetto massimo fissato dallo stesso liceo per le visite di istruzione, pari a 600 euro".

Le gite scolastiche dai 3 ai 5 giorni avrebbero un costo medio che oscilla tra i 350 e i 600 euro, "cifre senz’altro più contenute di quella stabilita dal liceo genovese, ma che per molte famiglie rappresentano un odioso ostacolo nel percorso di socializzazione e crescita dei propri figli - si legge nella nota di Raffaella Paita - esperienze, ricordi, condivisione e, spesso unica, occasione per viaggiare, le visite di istruzione rappresentano un momento imprescindibile nel percorso di formazione di studentesse e studenti".

Secondo la senatrice di Iv le agevolazioni pubbliche finanziate per consentire l’accesso alle gite scolastiche non sono sufficienti, soprattutto perché riservate a una ristrettissima platea di famiglie, senza considerare che a causa dell’inflazione, dell’aumento delle rate dei mutui e dei finanziamenti oggi anche famiglie con Isee sopra i 5.000 euro non possono permettersi di far partecipare i propri figli ai viaggi di istruzione e spesso, se ci riescono, è solo grazie a enormi sacrifici. 

Nell'interrogazione presentata da Raffaella Paita "si chiede di sapere quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare per rendere i costi dei viaggi di istruzione accessibili per tutti e per evitare che istituti, scuole e licei organizzino gite dai costi proibitivi, trasformando un passaggio fondamentale della crescita degli alunni che dovrebbe fungere da momento di condivisione e socializzazione in una sorta di lusso accessibile solo per le famiglie più abbienti o a fronte di enormi sacrifici per l’economia familiare".