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È bufera sul post di Facebook del consigliere Sansa: tutti prendono le distanze
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GENOVA - L’inchiesta festini vip piombata su Genova, che ha coinvolto il vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana, spacca la minoranza. L’assessore all’Agricoltura si è detto “estraneo” ai fatti, spiegando che quella sera era a casa, e di “non aver mai fatto uso di droghe e frequentato escort”.

In consiglio regionale il capogruppo della Lega Stefano Mai ha espresso la propria vicinanza ad Alessandro Piana, condannando la gogna mediatica a cui è stato sottoposto il collega. Alle sue parole hanno fatto eco quelle della maggioranza, ma anche dell’opposizione, che si è dissociata dal post del consigliere Sansa. “Bunga bunga sul monte Fasce” con la faccia del vicepresidente, recitava il post dello scandalo, che ha fatto indignare anche i partiti della minoranza.

Ad aprire gli interventi il consigliere di Linea Condivisa Gianni Pastorino che si è dissociato e ha ribadito il proprio “garantismo” nei confronti di Piana. Analogo l’intervento del capogruppo del Partito democratico Luca Garibaldi che ha definito le parole di Sansa una forma di “sciacallaggio”, termine che ha scatenato un duro confronto tra i due.

Anche il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Fabio Tosi si è detto vicino al vicepresidente, condannando ogni forma di gogna politica e mediatica. Non è mancato anche l'intervento del consigliere di Azione Pippo Rossetti, sulla stessa scia degli altri colleghi di opposizione.

Insomma, la minoranza si è compattata contro Sansa, che si è trovato solo anche nella sua lista, con la presa (soft) di distanza, da parte dei consiglieri Centi e Candia, visibilmente in imbarazzo. E tra i corridoi di via Fieschi rieccheggia sempre di più la distanza siderale tra il consigliere Sansa e gli altri partiti: Pd, Mov5s e Azione.