
GENOVA - Sì alle spiagge attrezzate e agli stabilimenti balneari, meglio la riviera di Ponente che quella di Levante. In sintesi è questo quanto è emerso dall'ultimo sondaggio di Tecnè per Primocanale, che ha chiesto ai genovesi quando vanno al mare se preferiscono gli stabilimenti balneari/le spiagge attrezzate (64%) o le spiagge libere (36%). Insomma, solo poco più di un terzo dei genovesi sceglie le spiagge non attrezzate, un dato che in parte è in linea con la regola che almeno un 40% del litorale delle essere libero.
"Sicuramente le persone, soprattutto in Italia, hanno nella testa una cultura balneare della spiaggia attrezzata, con il bagnino, il lettino e l'ombrello, oltre al servizio completo con bar e ristorante. L'italiano è abituato ad avere un servizio che voglia dire anche sicurezza e assistenza, oltre che a una serie di attenzioni e di comfort - commenta a Primocanale l'assessore al Demanio marittimo Marco Scajola -. Nel periodo tra maggio e luglio si scatenano polemiche molto estive e da ombrellone tra chi è favorevole e chi è contrario. Io credo che serva la giusta mediazione, sono sacrosante le spiagge libere che forniscono un servizio bello".
Regione Liguria ogni anno finanzia un milione e mezzo grazie alla tassa di scopo, pagata dalle imprese balneari (circa 1200) e con quei denari vengono così pulite le spiagge, si ricorre al ripascimento, all'accessibilità per portatori di handicap e ai servizi come docce e bagnini. "È una polemica stucchevole, io non credo agli estremisti, è giusto fornire spiagge attrezzate ma anche spazi a chi ama la scogliera. In Liguria c'è spazio di scelta per tutti e tutti possono trovare quello che cercano" ha aggiunto Scajola.
"Sono numeri che rispecchiano la percentuale prevista dalla legge regionale in termine di spiaggia libera o attrezzata e rispecchia anche la richiesta e la necessità delle persone. La vera sfida è quella di fornire anche la spiaggia libera, con guardianaggio e servizi di salvataggio. Molti comuni sono riusciti a mettere in campo queste misure che aiutano a fruire il nostro litorale senza andare al mare a pagamento" commenta il consigliere regionale del Partito democratico Roberto Arboscello.
La seconda domanda è stata invece la seguente: In estate per andare al mare, preferisce: la riviera di Levante (33%), le spiagge della città (15%), la riviera di Ponente (11%), è indifferente (21%) e non va al mare (20%). Una notizia che certo non può far piacere né all'assessore regionale Scajola né al consigliere Arboscello, entrambi infatti sono originari del Ponente e molto legati alla loro terra.
"Spesso a Genova quando si parla del Ponente ci si riferisce ad Arenzano, bisogna quindi capire qual è il confine. Non esiste secondo me una posizione migliore o peggiore, ma esistono necessità diverse - spiega l'assessore al Demanio marittimo Marco Scajola -. Esistono anche problemi legati alle infrastrutture e ai trasporti, arrivare nel savonese o nell'imperiese non sempre è facilissimo, molti cantieri non sono stati portati avanti e quindi adesso c'è una concentrazione maggiore. Bisogna rendere vita e trasporti migliori, come per esempio anche il trasporto su rotaie. Molto è stato fatto ma bisogna anche fare".
Gli abitanti in Liguria sono circa un milione e mezzo, ma in estate il numero raddoppia. Per questo la regione deve offrire servizi a portata di tutti. "I numeri sono influenzati da un problema logistico di infrastrutture e di trasporti verso il Ponente, che paga in particolar modo la presenza dei cantieri e la fragilità del tessuto, ma gli operatori non si possono lamentare perché stiamo assistendo a una netta ripresa dopo il covid. Insomma, la nostra riviera è bella sia a Levante che a Ponente e la gente può decidere dove andare" conclude il consigliere regionale Roberto Arboscello.
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