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E sulla vocazione turistica o portuale il Sindaco è sicuro: "Vanno valorizzate entrambe"
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GENOVA - Il sindaco Marco Bucci commenta i risultati del sondaggio Prmocanale-Tecnè (GUARDA I RISULTATI).

Bentrovato Sindaco, tra lo sviluppo portuale e quello turistico i genovesi preferiscono il primo: cosa ne pensa?

“Penso che la domanda sia molto bella, io avrei posto un'altra possibilità di scelta, svilupparli entrambi, che è quello che stiamo cercando di fare. Il turismo ha avuto un boom negli ultimi anni, sia quello legato alle crociere che di coloro che vogliono proprio visitare la nostra città: dobbiamo imparare a usarlo al meglio. Il porto fa parte della nostra tradizione, dobbiamo continuare a investire e abbiamo molti progetti per questo: dobbiamo ricordare che il porto è il primo datore di lavoro della città, garantisce 65 mila posti di lavoro diretti che diventano più di centomila se consideriamo anche il comparto della logistica. Con questi numeri nessuno può dire no al porto. Poi c'è l'alta tecnologia, altra grande occasione di sviluppo futuro, peraltro connesso all'attiva portuale: il porto ha iniziato con i beni, poi ha fatto muovere le persone, la cultura e oggi i dati”.

Si aspettava che il porto prevalesse nel sondaggio? Forse i genovesi non credono ancora del tutto nel turismo?

“Tra i due si sceglie il porto per le sue ricadute economiche, non è certo una bocciatura dell'ipotesi turistica che sta diventando sempre più importante”.

Cosa manca a Genova per essere davvero attrattiva? 

“Genova è già attrattiva. Possiamo dire cosa vorremmo avere in più: alberghi di altissimo livello per esempio, da 6 stelle o più e stiamo parlando con le imprese del settore per poterlo fare. A Genova, poi, abbiamo un comparto 'food' di alto livello, la cultura, i congressi che sono un'altra parte importante del turismo. Stiamo lavorando bene, resta il nodo delle infrastrutture che ancora mancano: autostrade efficienti, la ferrovia e un grande aeroporto". 

La cultura è sufficientemente valorizzata? C'è la questione del museo Chiossone, per esempio, in una Genova che forse è ancora un po' troppo 'Ducalecentrica'. 

“Il Chiossone aprirà tra un paio di mesi, i lavori sono completati e abbiamo ricevuto molte richieste per aumentare la sua dotazione di opere d'arte. Possiamo fare tante altre cose. Stiamo costruendo una rete di cultura: siamo stati molto Ducalecentrici in passato, questo è vero, ma ora non è più cosi. Il Ducale è importante, anzi la sua importanza cresce, ma la rete tra Carlo Felice, Teatro Nazionale, musei di Genova o nazionali esiste e funziona bene: Genova capitale del libro è un risultato che testimonia la bontà di questa rete". 

E l'assessore alla cultura? Non doveva essere nominato in questo periodo dell'anno?

"Ci vorrà ancora qualche mesetto. Bisogna fare le cose bene, non è difficile fare un rimpasto, la difficoltà è farlo bene e ci stiamo lavorando". 

L'altro sondaggio è quello sulla pedonalizzazione: un vero plebiscito a favore di questa idea

"Me lo aspettavo perché ascolto le persone, è una cosa che fa fatta senza sacrificare nessuno. Abbiamo 3-4 aree del centro urbano su cui stiamo ragionando ma ci sono zone da pedonalizzare anche nelle delegazioni. A Nervi per esempio l'abbiamo fatta, a Sestri Ponente c'è e funziona bene, andremo avanti. L'ostacolo principale sembra quello dei commercianti ma non è vero perché anche loro ne traggono benefici: questa grande paura della pedonalizzazione oggi non esiste più. Noi vogliamo aiutare i commercianti, la saracinesca alzata aiuta la vivibilità: sul centro storico, del resto, abbiamo aiutato 80 nuovi negozi ad aprire attraverso una facilitazione sull'affitto per 5 anni, iniziativa che stiamo estendendo anche su Sampierdarena".

Tutto bello ma quando le fate? Non siete un po' lenti a prendere queste decisioni?

"Dire a me che sono lento mi lascia sempre un po' perplesso ma in questo caso è vero, potevamo essere più veloci. Diciamo che abbiamo incontrato alcune resistenze ma andremo avanti cercando di superarle. Nel famoso triangolo (Fontane Marose, via Roma, via XXV Aprile) stiamo pensando di non fare passare i bus e pedonalizzare completamente; in via Venti i bus, i taxi e i mezzi di soccorso dovranno continuare a passare ma lo spazio è tale che si potrà comunque allargare l'area per passeggiare". 

A proposito di resistenze: in lungomare Canepa gli abitanti si lamentano della loro condizione. Dicono di essere di fronte a una vera autostrada e attendono opere di mitigazione di rumore e smog. 

“C'è un progetto importante per la mitigazione del rumore e dello smog validato da Renzo Piano e lo stiamo portando avanti. Il tunnel ha riscosso molte contrarietà anche dal municipio centro ovest: gli stessi architetti erano contrari e persino molti cittadini. Quello che abbiamo pensato funzionerà, assieme al parco della Lanterna che comprenderà anche la centrale Enel nel suo ruolo di pezzo di archeologia industriale".

Parliamo di altre infrastrutture: tra il centro e il waterfront esiste già una galleria che potreste utilizzare per collegarli. 

"Si, si può fare. E' un'opera in parte già esistente e non prevede particolari difficoltà realizzative o impatti paesaggistici e architettonici. Stiamo comunque analizzando anche un'alternativa". 

E la Sopraelevata? I genovesi la amano, perché vuole buttarla giù?

"Non è vero che tutti la amano, c'è molta gente che vorrebbe buttarla giù. E' comunque una decisione va presa a livello cittadino, magari attraverso un debat public come quelli che abbiamo fatto e che facciamo, per esempio in questi giorni stiamo organizzando quello sulla funivia di Begato"

E l'assessore alla cultura? Non doveva essere nominato in questo periodo dell'anno?

"Ci vorrà ancora qualche mesetto. Bisogna fare le cose bene, non è difficile fare un rimpasto, la difficoltà è farlo bene e ci stiamo lavorando". 

 

 

 

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