GENOVA - È stato definito lo stratega del Tigullio, colui che ha puntato sul cavallo vincente, sull'outsider di Sestri Levante Francesco Solinas. Così Claudio Muzio, consigliere regionale, capogruppo di Forza Italia, ha trainato la vittoria del neo sindaco di Sestri, che al ballottaggio ha battuto il candidato del centrosinistra Marcello Massucco. Conquistando, tra l'altro, una roccaforte da sempre di sinistra.
Umile, modesto, un po' in disparte come nel suo stile, Claudio Muzio declina i complimenti e spiega: "Io non c'entro niente, ho fatto la mia parte come altri, come tanti ragazzi che si sono messi in gioco in questa sfida. Era chiaro che ci fosse voglia di cambiamento, questo si percepiva. Io quando ho conosciuto il sindaco, il nuovo sindaco Francesco Solinas, ho capito che poteva essere la figura davvero adeguata per incarnare questa voglia di cambiamento".
È nata così la voglia di sposare, da parte del consigliere regionale di Forza Italia, il progetto di Solinas. "Tutto questo è avvenuto otto mesi fa. Ho dato la mia parola e ho continuato in questo percorso, e grazie all'aiuto di tutti, davvero a partire dai cittadini di Sestri Levante, abbiamo ottenuto un risultato che adesso ci espone a una grande responsabilità perché abbiamo il dovere, il sindaco in primis e tutti noi, a fare di Sestri Levante il bene della città, che poi è l'unico obiettivo".
Più che un progetto civico, si è trattato di un progetto di territorio, tiene a sottolineare Muzio. All'interno infatti si trovano non solo esponenti politici come Muzio e consiglieri uscenti della Lega, ma anche tante persone che provengono dalla società civile. In un comune come Sestri Levante spesso sono più le persone ad avere un ruolo preminente, rispetto a quello dei partiti.
"A mio avviso occorre avere il coraggio di fare scelte anche diverse, come è accaduto a Sestri Levante. Comunque io sono molto in sintonia con il presidente Giovanni Toti - aggiunge Muzio -, tanto è vero che lui si è complimentato col sindaco, con me, insomma, ha invitato i suoi elettori a darci sostegno. Questo credo che abbia avuto un grande ruolo.
Dopo i festeggiamenti di questi giorni si apre un altro scenario, al momento messo in disparte, che è quello dei rapporti che intercorrono tra Muzio e i vertici liguri di Forza Italia, Carlo e Roberto Bagnasco, che non avevano preso bene la decisione del loro capogruppo di appoggiare Solinas e non il candidato ufficiale del centrodestra Diego Pistacchi.
"Io non ho sentito né il coordinatore regionale Carlo Bagnasco né l'onorevole Roberto Bagnasco - spiega Claudio Muzio -. Non c'è comunque nessuna resa dei conti, io ho fatto le mie scelte, ho messo la faccia, mi sono assunto le responsabilità senza sotterfugi. Sono iscritto a Forza Italia e intendo rimanere in Forza Italia. Se poi qualcuno vorrà arrivare a una resa dei conti, io sarò disponibile a esprimere le mie ragioni, e poi vedremo. Ma non credo che ce ne sia bisogno alla fine. L'importante è che si riesca ad andare avanti con un progetto moderato ed equilibrato".
Arriva poi la stoccata ai suoi colleghi forzisti. "Io ho rispetto del partito, però il partito deve avere rispetto di me. Io ho dato tanto al partito e il partito ha dato molto a me. Quindi credo che il lavoro del consigliere regionale, del capogruppo sul territorio, a mio avviso, debba essere maggiormente analizzato, per questo credo che debba essere gestito al meglio."
E allora Muzio le chiedo un'ultima cosa, qualora andasse male con Forza Italia, ipotizziamo, lei si avvicinerebbe al Terzo Polo di Renzi, di Calenda?
Non ho nessuna intenzione di andare a sinistra. L'ho detto in tutte le salse, io sono stato eletto in Forza Italia e rimarrò fino alla fine del mandato in Forza Italia. Se mi dovessero buttar fuori farò delle riflessioni sul mio futuro, anche in considerazione del fatto che non sono più un ragazzo. E quindi ponderare bene le scelte che farò.
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