Politica

Il Terzo Polo che si ricompatta partendo nuovamente dai contenuti. È questo l'auspicio che arriva direttamente dai territori, attraverso le parole dei dirigenti stessi di Italia Viva e Azione
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GENOVA - "Carlo & Matteo, c'eravamo tanto amati, forse...". Così, i gemelli diversi della politica tengono banco, soprattutto tra i loro rappresentanti e i loro supporter. Il Terzo Polo che si ricompatta partendo nuovamente dai contenuti. È questo l'auspicio che arriva direttamente dai territori, attraverso le parole dei dirigenti stessi di Italia Viva e Azione. Ma la rottura che si è consumata nelle prime settimana di aprile ha lasciato strascichi, più o meno invasivi, soprattutto nella componente di Azione che ha rimarcato più volte, anche attraverso le parole del suo segretario Carlo Calenda, come siano venute a mancare le condizioni di base. D'altro canto, da Italia Viva si prova a tendere la mano, almeno in Liguria.

"Noi abbiamo vissuto come un fulmine a ciel sereno quelle 48 ore che hanno frenato, perché non credo sia una rottura definitiva ma una battuta d'arresto, il progetto del Terzo Polo - commenta a Primocanale Matteo Calcagno, coordinatore di Italia Viva nella provincia di Savona -. Il progetto del Terzo Polo nasce come necessità di rappresentare i valori e le idee al centro, ma nasce anche dal territorio. Per esempio a Savona Italia Viva, Azione, +Europa, Psi e Centro Democratico un anno prima della vittoria del sindaco Marco Russo avevano già fatto nascere un terzo polo unitario, facendo proprio un esperimento di questo tipo. I territori hanno vissuto con un po' di spaesamento quello che è successo, ma noi continuiamo a lavorare come Italia Viva, a Savona continuiamo a collaborare con Azione, speriamo si sia solo trattato di una battuta d'arresto".

Insomma, l'obiettivo e la speranza sono chiare, come ribadito dallo stesso Calcagno. "Le forme per proseguire le vedremo, potrebbe trattarsi di una federazione, coalizione o ipotesi di partito, il desiderio c'è non solo tra i dirigenti ma anche tra i nostri iscritti, così come i 2 milioni e mezzo di italiani che hanno creduto in questo progetto il 25 settembre scorso". L'appello quindi, che arriva da Roma ma anche dai territori regionali, potremmo sintetizzarlo così: Carlo & Matteo, deponete l'ascia di guerra e ripartite dai contenuti, e perché no, anche da noi.

"Il progetto del Terzo Polo l'ho abbracciato fin dall'inizio, è un progetto in cui credevo e credo tutt'ora - spiega il segretario regionale di Azione Roberto Donno -. Bisogna lavorare in quella direzione, è vero che sono venute a mancare le condizioni ma questo non deve fermare la collaborazione iniziata sul territorio. È venuta meno la nascita di un partito unico, non ci sono state le condizioni ma la rottura tra Italia Viva e Azione non c'è, continueremo a lavorare insieme, portando avanti obiettivi comuni. A Sarzana, per esempio, corriamo insieme appoggiando il candidato sindaco del centrosinistra Renzo Guccinelli".

Quello che emerge, dalle parole del coordinatore di Iv Matteo Calcagno, è stato l'errore di aver accelerato sulla nascita del partito unico, senza invece prendere il giusto tempo per lavorare innanzitutto sui contenuti, come per esempio è stato fatto a Savona, sia per quanto riguarda la provincia che per il Comune. Chi altresì cela un pizzico di amarezza in più è Roberto Donno, segretario regionale di Azione, che ribadisce come non ci siano state le condizioni per portare avanti il progetto del partito unico. "In alcune zone si lavora bene e c'è totale vicinanza, in altre meno, i problemi sono i contenuti. Confrontiamoci su quello: sulla sanità, sul porto, sull'ambiente e le politiche giovanili. Quello che è certo è che i nostri primi interlocutori saranno gli amici di Italia Viva, se non sarà così, nessun rancore". 

E se è vero che tra i due litiganti il terzo gode, il Partito democratico (riformista) osserva alla finestra. "La casa dei riformisti è ancora il Pd, è il Partito democratico, io credo ancora nella possibilità che si faccia nascere un grande partito di sinistra, progressista e riformista" lancia la proposta Vittoria Canessa della segreteria nazionale dem. Come dire, guardiamo agli Stati Uniti e prendiamo spunto da loro, da una parte i Repubblicani, dall'altra i Democratici, senza partiti e partitini satelliti.

Matteo Calcagno, ma Italia viva è di centrosinistra?

Questa è una domanda difficile (ride). Io vengo da lì, ho un'anima che rifugge certe politiche, sono saldo sui valori portanti, come l'antifascismo. Che poi tutta Italia Viva sia così, di centrosinistra, penso di sì, penso di no, non lo so

Roberto Donno, ma Azione è di centrosinistra?

Non voglio cadere in questo gioco, alcuni valori possono fare parte sia di centrodestra che di centrosinistra. La sanità pubblica è di destra o di sinistra? Questa suddivisione non mi appassiona, bisogna parlare di contenuti, io penso a quelli. 

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