SAVONA - Il sindaco di Savona, Marco Russo, ha iscritto all'anagrafe il figlio di due donne: si tratta di un bimbo nato nei giorni scorsi a Savona e concepito a Barcellona con la fecondazione assistita di una delle due donne. Questo è il primo caso in Liguria dopo lo stop alle trascrizioni stabilito dal Governo, che ha già portato ad alcune proteste in piazza come quelle di sabato scorso a Genova.
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Il primo cittadino ha firmato l'atto personalmente senza coinvolgere i funzionari e ha poi inviato una lettera, spiegando le motivazioni della sua scelta al prefetto e alla procura. La storia è raccontata dal Secolo XIX e ha già destato polemiche e diverse reazioni da parte della politica locale e non solo. La lettera è stata oggi condivisa sui social del sindaco che scrive: "Mi trovo di fronte a due donne, unite civilmente. Il nostro ordinamento riconosce le unioni civili quale “specifica formazione sociale”. Il loro è un progetto comune, da tempo riconosciuto socialmente e praticato nella realtà e da qualche anno riconosciuto anche dalla legge: da esso nascono diritti e doveri di ciascuna nei confronti dell'altra. Esse hanno anche condiviso un progetto genitoriale, attuato tramite le pratiche di procreazione medicalmente assistita (PMA), che la legge non ammette per coppie omosessuali, ma che all'estero è possibile. Da questo progetto genitoriale è nato un bambino, che ora ha dieci giorni e due donne mi chiedono di registrarlo come loro figlio, l'una, mamma biologica, l'altra mamma intenzionale", ricostruisce la vicenda (LEGGI QUI).
"L’interpretazione di questa norma viene adottata sulla base dei principi per i quali viene ritenuto trascrivibile in Italia l’atto di nascita formato all’estero e della necessità di tutelare i diritti del minore"
Adesso il compito della Prefettura, nei prossimi giorni, sarà quello di capire se il provvedimento rispetta la legge o meno: "L'atto di stato civile, una volta formato, può essere oggetto di eventuale rettifica da parte del Procuratore della Repubblica competente per territorio. Abbiamo quindi informato il Procuratore perché è lui che amministrativamente, qualora ne ravvisi i presupposti, può intervenire per rettificare l'atto formato, in applicazione delle normative vigenti". E dal ministero dell'Interno potrebbero arrivare ulteriori indicazioni.
Tra i primi a commentare la vicenda il senatore di Fratelli D'Italia ed ex assessore regionale Gianni Berrino, che ha definito questa scelta come "una mossa di carattere politico, che si inserisce nella scia di iniziative analoghe degli ultimi tempi. Una forzatura che va contro la normativa attuale". Più volte il senatore sanremese ha chiarito la sua posizione sull'argomento, comune a tutto il partito: "quello delle coppie omogenitoriali è un argomento delicato e non lo si può far passare come una semplice difesa dei diritti dei minori, che sono comunque tutelati".
"Serve una presa di posizione chiara da parte della sinistra sulla pratica dell'utero in affitto che è inaccettabile"
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"Noi tutti siamo tenuti all'osservanza delle leggi, e le leggi ci dicono che c'è il divieto di maternità surrogata", aveva già ricordato a Primocanale Antonio Oppicelli, coordinatore di Fratelli d'Italia, che questa settimana in una lunga intervista aveva detto: "Dobbiamo chiederci se sia giusto l'affitto di una donna per portare avanti una gravidanza, addirittura con la garanzia di darti prodotto senza difetti come se parlassimo di un telefonino o di una macchina. A mio parere tutto questo non è corretto anche secondo il diritto naturale".
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Ma c'è chi plaude l'iniziativa del sindaco savonese, come il senatore del Partito Democratico Lorenzo Basso che vede in questa decisione la volontà di premettere l'interesse della parte più debole "e la parte più debole in questo caso sono i bambini. Me l'ha insegnato un sacerdote". A sostenere la decisione del sindaco è anche Arcigay Savona che oggi sarà in piazza del Popolo a celebrare con un evento la giornata della visibilità Trans* e che scrive in una nota "È un atto importante e coraggioso quello del sindaco, che ci ricorda come sia doveroso procedere all'approvazione di una Legge che tuteli le bambine e i bambini delle famiglie arcobaleno. Opponiamoci tutti alla richiesta di dividere i bambini tra quelli di Serie A e quello di serie B".
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