Politica

Ampia intervista di Natale al presidente della Regione Liguria
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Politica, guerra, futuro: molti i temi nell’intervista che il presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha concesso a Primocanale.

Iniziamo dalle note sgradevoli del 2022: le elezioni politiche nazionali, per il suo movimento, sono andate molto male.

“Si è trattato di un esperimento e abbiamo cercato di dare il nostro contributo al centrodestra all’ultimo momento, in un’elezione che non volevamo nemmeno: anche le ore convulse che si stanno vivendo in parlamento, con l’approvazione complicata della manovra di bilancio, sono la dimostrazione che questa situazione poteva essere evitata. Abbiamo cercato di mettere assieme un po’ di amici moderati di varie liste ma il contesto nazionale è molto diverso da quello civico delle elezioni locali: c’era troppo poco tempo e un’offerta politica molto diversa ci ha impedito di portare il nostro contributo come avremmo voluto, questo però non cambia la nostra impostazione e siamo contenti di avere portato in parlamento alcuni nostri esponenti, come per esempio Ilaria Cavo”.

Questa esperienza cosa vi lascia? Quali sono i vostri progetti futuri?

“Sono molti i partiti che si stanno interrogando sul proprio futuro all’interno di un centrodestra che ha la fortissima trazione di Giorgia Meloni: per esempio la Lega o anche Forza Italia, i cui risultati sono stati buoni ma lontanissimi da quelli che un tempo caratterizzavano il partito di Silvio Berlusconi. Noi per il momento ci concentriamo su Regione Liguria cercando di essere da esempio per l’intera nazione, le elezioni sono lontane e auguriamo lunga vita al Governo Meloni: nel frattempo ragioneremo sui prossimi appuntamenti elettorali locali e sulle europee”.

E del Governo Meloni cosa pensa?

“Ne penso molto bene: le critiche che riceve sono legate a ciò che di meglio sta facendo. Ha compreso il momento, sta affrontando le questioni, sta rassicurando i cittadini e l’Europa: non è un esecutivo di pasdaran ma di persone serie ed equilibrate. Le opposizioni criticano in quella che è la logica naturale della politica, non vedo critiche di grande sostanza”.

Il 2022 è stato anche l’anno della drammatica guerra in Ucraina: la Liguria si è mostrata molto generosa con i profughi che provengono da quel martoriato Paese.

“In Liguria c’è un’ampia comunità che abbiamo accolto recentemente in regione, con il loro coro per alcune canzoni di augurio: mi hanno regalato un braccialetto prodotto con l’ultimo acciaio prodotto a Mariupol. Chi oggi pone pace e guerra in alternativa è un ipocrita: tutti vogliono la pace ma se non difendiamo l’Ucraina non avremo la pace ma la resa di quel Paese. Difendere l’Ucraina significa difendere noi stessi e non possiamo fare nessun passo indietro. La Liguria, e con lei il nostro ospedale Gaslini che ancora ha diversi bimbi ucraini in cura, ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità per mostrarsi generosa e solidale”.

La guerra ha anche acuito un tema che è sempre stato presente in Italia, quello del caro energia: quanto pesa sugli enti pubblici e su famiglie e imprese?

“Il caro energia pesa molto sulla regione e sugli altri enti pubblici: solo di maggiori oneri per il sistema sanitario, per esempio, parliamo di 36 milioni per l’anno che sta per finire. Speriamo che le azioni sul price-cap diano gli effetti sperati., almeno in parte. La situazione pesa molto anche sulle imprese ma nonostante questo la nostra economia si mantiene solida e la Liguria in particolare cresce più della media italiana in tutti i parametri economici. Genova è la prima città italiana per compravendite immobiliari, anche alla luce delle infrastrutture che stiamo mettendo in campo, benissimo stanno procedendo gli investimenti sul turismo anche da parte di primari soggetti stranieri. Sul fronte occupazionale abbiamo fatto registrare 20mila nuovi posti di lavoro nel 2022: non si tratta per tutti di un contratto stabile e non abbiamo certo raggiunto la piena occupazione, ma si tratta di un segnale incoraggiante”.  

L’approvazione del bilancio regionale non è stata difficile come quella del Comune di Genova ma, tutto sommato, anche nel suo ente non sono mancate polemiche. Cosa c’è di buono nella vostra ‘manovra’?

“C’è molto di buono: sulla sanità abbiamo dato il via libera al più grande programma di investimenti che si sia mai visto, con l’ospedale di Taggia, il Santa Corona con il suo nuovo monoblocco, l’ospedale del ponente a Erzelli finanziato con il Pnrr, il rinnovamento del San Martino, il Felettino alla Spezia e poi ancora il sistema delle case della salute. Poi le tante politiche di investimento su opere come Diga, Terzo Valico, contro il dissesto idrogeologico; poi c’è l’aiuto alle imprese, l’esenzione del bollo auto per veicoli non inquinanti, la riduzione delle tasse per redditi bassi e nuclei familiari con figli a carico. Poi ancora c’è tutta la partita della semplificazione nell’azione dei sindaci della nostra regione che devono dare risposte alle istanze dei loro territori”.

E quella storia dei lettini e degli ombrelloni sugli scogli e sui moli?

“E’ una polemica sul nulla. Su quelle aree, ancorché costruite e presenti, era impossibile, per legge, svolgere alcuna attività ludica o commerciale e non si capisce perché, forse in una logica contraria ai fatturati e alle imprese. Noi semplicemente abbiamo eliminato questo divieto e laddove le situazioni di sicurezza lo consentano un concessionario potrà occupare un moletto o un pezzo di scogliera per aumentare l’offerta turistica; questo non ha nulla a che vedere con la supposta riduzione delle spiagge libere poiché per quella stessa legge quelle aree non sono conteggiate nelle aree destinate alla libera fruizione dei bagnanti”.

Al di là degli investimenti, la Sanità resta un tallone d’Achille.

“Lo è qui come in tutta Italia, noi stiamo facendo molto sapendo di non poter fare tutto: in assenza di una vera autonomia regionale molte scelte cruciali devono essere fatte a Roma. Stiamo lavorando per aumentare gli ambulatori in collaborazione con i medici di famiglia, così da cercare di evitare l’intasamento dei pronto soccorso. Le case di comunità possono aiutare contro il sovraffollamento degli ospedali ma restano nodi nazionali su cui non possiamo agire se non avremo più medici, o medici più flessibili: la situazione è tale che se non si interviene presto non avremo più personale sanitario a nostra disposizione”.

Sulle grandi opere infrastrutturali non siamo ancora una volta agli annunci? Se ne sentono tanti ma poi i cantieri o non aprono o non finiscono mai.

“Il Terzo Valico è un’opera gigantesca, che fa spalancare la bocca a chi ha l’occasione di visitarlo: l’82% dell’opera è scavata, un cantiere enorme e molto complesso. Ci sono state tante difficoltà, sarà pronto entro la fine del 2024, poi sei mesi di collaudi e quindi finalmente entrerà in servizio per il porto e per la città. Sulla diga sono cominciate le parti di pre lavoro tecnico e il cantiere aprirà a inizio anno, sulla Gronda vedo il grande impegno di Rixi e Salvini: è un’opera complessa, frutto di un progetto antico, bisogna trovare i soldi, farla partire, ma credo che questa sia la volta buona, sono fiducioso”.

Lei ha già pensato a cosa farà quando sarà scaduto il suo mandato?

“Ho tante ipotesi davanti, vorrei fare molti mestieri che però non so fare ma mi piace molto la politica. Non escludo che possa continuare anche la mia esperienza in Regione, se dovesse essere necessario ma su questo non ho ancora deciso: fare il Governatore è faticoso, non mi sono mai concesso più di tre giorni di ferie consecutive e mai a più di tre ore d’auto dalla Liguria, nemmeno per andare a trovare un parente. Tante cose sono state fatte, abbiamo affrontato il dramma del Covid e ne siamo usciti bene, anche se ci è costato tanta fatica, se ci sarà il bisogno d’impegnarci ancora per lasciare una regione che possa davvero diventare la Florida d’Italia, fatta di crescita e ascensore sociale, io sarei disponibile a ragionarne con le forze politiche del territorio. Ma è una cosa futuribile, non siamo nemmeno alla metà del nostro mandato, non è il momento di fare programmi a così lunga scadenza”.