GENOVA - Per scegliere il sindaco dei Giovani bisognerà passare dal voto. È passato in Consiglio Comunale l’ordine del giorno di Cristina Lodi, grazie al quale partirà il “progetto per il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, con un sindaco eletto”, posizione in conflitto con quella dell'attuale sindaco dei Giovani, il sedicenne Benedetto Pesce Maineri, che era stato selezionato attraverso una call con evidenza pubblica indetta dal comune per ragazzi dai 15 ai 35 anni.
Lodi infatti contesta il fatto che si possa chiamare sindaco chi non è stato scelto con una votazione: “Bisogna ricondurre tutto alla democrazia e all’educazione civica - spiega -, che è proprio l’obiettivo per cui i ragazzi e le ragazze vengono avvicinati a questi strumenti. Non ce l’abbiamo col ragazzo e con il suo servizio ma i giovani devono sapere che esistono norme che regolano queste cose”.
“Quando verrà eletto il sindaco dei ragazzi e delle ragazze chiederemo o di cambiare nome a quello che non è un sindaco o vedremo cosa deciderà la giunta, certo due sindaci non possono esserci” prosegue Lodi, che spiega come Pesce Maineri possa anche scegliere di “immettersi in questo percorso democratico e vedere se viene eletto dal Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, nel qual caso non ci sarebbe nessun problema, oppure può fare il consulente”.
Secca la risposta dell'assessore alle Politiche Giovanili Francesca Corso: "Il sindaco dei giovani non è un consulente, ma un giovane genovese che ha partecipato a una call pubblica, presentando un curriculum e la volontà di mettersi a disposizione, del tutto gratuitamente, dell’amministrazione comunale come 'portavoce' dei suoi coetanei dentro e fuori Palazzo Tursi".
IL COMMENTO
Cuocolo, la dimostrazione che a Genova i "giovani" possono fare bene
Il senso civico di Besi