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Le reazioni dei deputati liguri al discorso per la fiducia alla Camera. Bagnasco: "Ho apprezzato l'impegno per mettere la famiglia al centro". Pastorino: "Una bella lista di desideri, ma le coperture economiche ci sono?"
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GENOVA - “Se continua così facciamo le 3”: si fa scappare una battuta Giorgia Meloni all’ennesima interruzione del suo discorso per il voto di fiducia alla Camera, scandito da numerosi applausi. Tanti i riferimenti che sono stati sottolineati anche da standing ovation da parte dei deputati di maggioranza. (leggi qui)

Ma tra i commenti non sono mancate le critiche, tra cui quelle di Valentina Ghio, deputato ligure del Pd: “Ho ascoltato il discorso della Presidente Meloni in aula – scrive a Primocanale, usando proprio l’articolo femminile, mentre Meloni ha chiesto di essere chiamata “il” Presidente – Tanta retorica in un discorso saldamente ancorato alle parole della destra. Svariati richiami a ideali e eventi storici, ma nessun cenno alla Resistenza da cui è nata la Repubblica. Le misure più citate – sottolinea Ghio - sono flat tax e condoni fiscali: provvedimenti che non risolvono le disuguaglianze, anzi le amplificano e per le quali non viene indicato nessun ancoraggio economico concreto. Assente anche il tema dei cambiamenti climatici, nessun pensiero di prospettiva sulla scuola e zero risposte sulla crisi economica e sociale, per sostenere le persone in difficoltà. La sinistra – conclude Ghio – deve condurre un'opposizione ferma, concreta e di prospettiva per creare un’alternativa chiara e solida.

“E’ stato un intervento inclusivo che, per usare il riferimento di Meloni alla nave Italia da condurre in porto, non lascia a terra niente e nessuno: in un’ora è riuscita a fare un discorso molto programmatico, che guarda lontano”: è il commento di Ilaria Cavo, deputato di “Noi moderati”. “Ho apprezzato il riferimento alle altre donne che nella storia hanno combattuto affinché oggi si arrivasse ad avere un premier donna – sottolinea Cavo – L’ho trovato un messaggio molto forte, guardarsi indietro e ringraziare chi ha combattuto certe battaglie prima di noi. Un ringraziamento molto generoso, perché la generosità è propria di noi donne”. “Visti i miei ambiti di interesse – aggiunge Cavo – mi hanno colpito i passaggi relativi alla formazione: non è scontato sentirla citare in un discorso di insediamento come questo. Così come sentir parlare di cambio di passo nei programmi scolastici, che devono essere più adeguati ai tempi, e di interventi economici e fiscali per le imprese, finalizzati all’assunzione di giovani”. “Ecco – conclude Cavo – credo che il valore principale del discorso del Premier stia nella frase rivolta proprio ai giovani: ‘siate liberi’. Un valore condivisibile che impegna anche noi, ognuno per la propria parte, a dare il meglio per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.

Dai banchi della maggioranza ad applaudire è stato anche un altro deputato ligure, il forzista Roberto Bagnasco: “Ho apprezzato tutto il discorso di Meloni, senza se e senza ma – dice a Primocanale – Non ha fatto un intervento trionfalistico, bensì fortemente politico confermando alcuni punti programmatici da sempre cari al centrodestra: ha parlato del problema demografico e di come sia importante risolverlo perché è alla base di qualsiasi sviluppo del Paese. Per questo ho apprezzato particolarmente il piano imponente che ha annunciato per rimettere la famiglia al centro della società”. Bagnasco si dice colpito anche dal riferimento al merito: “E’ il primo ascensore sociale, su cui la destra da sempre si riconoscere. Mi ha fatto piacere sentirne parlare oggi”. E poi una stoccata al centrosinistra: “Meloni ha fatto bene a fare chiarezza sul ruolo che l’Italia avrà dentro l’Unione Europea, alla faccia delle tante bufale sentite in campagna elettorale secondo le quali se avessimo vinto noi il Paese si sarebbe trovato isolato. E invece – dice Bagnasco – torneremo a essere centrali in Europa, senza sudditanza. E bene ha fatto Meloni nel ribadire il suoi giudizio negativo sul fascismo e le leggi razziali”.

Tra le voci critiche, proprio su quest'ultimo punto, quella di Luca Pastorino, deputato indipendente di sinistra: "Ho apprezzato la condanna al fascismo e alle leggi razziali, ma mi sarei aspettato anche un riferimento alla Resistenza. E invece ancora una volta noto che a destra hanno un problema a pronunciare quella parola", dice a Primocanale. "Meloni è molto brava a comunicare - aggiunge Pastorino - ha imparato a parlare bene e a usare il tono della voce nel modo giusto, ma bisogna anche capire se quello che dice ha senso. Ho ascoltato un bel discorso programmatico, che sembrava quasi un discorso elettorale. Ma oggi avrebbe dovuto dirci come intende farle certe cose, e invece si è limitata a un elenco di desideri e obiettivi senza spiegarci dove prenderà le risorse per attuare tutto quello che vuole fare. Quello della copertura economica è un tema fondamentale: dove prenderà i soldi, ad esempio, per portare la flat tax a 100mila euro di fatturato?". Infine, da Pastorino anche un po' di incredulità su quanto detto in merito all'Europa: "Meloni mi è sembrata debole su questo - dice a Primocanale - Tutti ricordiamo bene quello che ha sempre detto in merito all'Unione Europea. Questo cambio di fronte a parole vedremo se sarà seguito realmente dai fatti".