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SARZANA - Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti rilancia sull'ipotesi del rigassificatore in Liguria. "Ho chiamato il ministro Cingolani per dirgli che qualora il progetto del rigassificatore non decollasse a Piombino sarei disposto a trovargli uno spazio in Liguria" ha detto il governatore della Liguria a Sarzana, nel corso di un'intervista pubblica.

Proprio l'ipotesi di un rigassificatore era stata lanciata poche ore prima dal sindaco di Genova Marco Bucci.  "Un rigassificatore con tecnologie galleggianti può andare sulla nuova diga del porto di Genova ad esempio, quello potrebbe essere un posto intelligente" ha detto il primo cittadino. I rigassificatori sono una delle possibili 'armi' da usare per contrastare l'impennata del rialzo dei costi del gas causato anche dalla guerra tra Russia e Ucraina.

I rigassificatori sono infatti delle grandi navi che servono per portare il gas naturale dallo stato liquido a quello gassoso, permettendo così di utilizzare quello estratto in Paesi che non sono collegati all'Italia con i gasdotti. L'idea è quella di realizzarli a Piombino e Ravenna. Ma nel caso Piombino c'è qualche rallentamento. Il 13 settembre è prevista una conferenza dei servizi in Regione Toscana. Entro ottobre è attesa una decisione definitiva.

E se l'opzione Piombino dovesse subire uno stop definitivo Regione Liguria invece apre le porte all'idea di avere un rigassificatore in casa. Le opzioni tra Genova e spezzino non mancano. Il presidente Toti ha parlato a pochi chilometri di distanza da Panigaglia, dove ha sede un rigassificatore sul cui potenziamento c'è la forte contrarietà del fronte 'ambientalista' della Spezia