Politica

Ancora da definire il quadro complessivo delle candidature
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Katia Piccardo e Luca Pastorino, sono questi i nomi che il centro sinistra sta pensando di schierare nei due collegi uninominali di Genova ponente e levante: dopo i rifiuti di Franco Vazio (che però era stato scelto per giocarsi il posto nell’uninominale 1, cioè l’estremo ponente della Liguria) e Alessandro Terrile, i profili dei due sindaci (rispettivamente di Rossiglione e Bogliasco) sono quelli che hanno maggiore probabilità di essere candidati nel centro della regione.

Piccardo, giovane promessa del Partito Democratico, ha fatto il pieno di voti alle ultime regionali, venendo scalzata per un’incollatura, e molti riconteggi, da Pippo Rossetti: non ha esperienza a livello romano, ma è considerata un’esponente pragmatica, ha conoscenza della macchina amministrativa e ha una solida base di consenso.

Luca Pastorino, per due volte sindaco di Bogliasco, è invece un parlamentare uscente: non è iscritto al Partito Democratico, nell’ultima legislatura era membro del gruppo parlamentare di Liberi e Uguali, ma non ha mai assunto posizioni radicali, è considerato vicino alla segretaria del Pd ligure (e sindaco di Sestri Levante) Valentina Ghio e gode di una buona considerazione generale. Di recente si è molto avvicinato alle posizioni del sindaco di Milano Beppe Sala.

Il problema, per entrambi i potenziali candidati, è l’effettiva possibilità di essere eletti, ipotesi che, stando ai sondaggi, risulta molto bassa. Ai collegi uninominali vale la regola anglosassone del ‘the winner takes it all’: ne passa solo uno e, visto il perimetro piuttosto ristretto delle coalizioni avversarie al centro destra (centro sinistra, Movimento 5 Stelle e Terzo Polo) è difficile immaginare che la forza trainante di un singolo candidato possa ribaltare la dimensione dei rispettivi raggruppamenti.

Nell’uninominale 1, quello dell’estremo ponente, sarà difficile per il Pd trovare un volontario: quell’area è considerata il feudo degli Scajola e, con ogni probabilità, la coalizione di centro destra schiererà in quel collegio l’assessore all’urbanistica Marco Scajola, di Noi Moderati. Relativamente più combattuta la situazione negli altri tre collegi: nell’uninominale 2, quello di Genova ponente, Piccardo (se il suo nome sarà confermato) può certamente vantare un forte seguito personale che dovrà però opporsi a un avversario altrettanto forte; il puzzle del centro destra è ancora tutto da incastrare ma ‘radio elezioni’ rilancia con insistenza la possibilità che in quel collegio venga candidata Ilaria Cavo, altra top performer della politica ligure. L’uninominale 3, quello di Genova levante, è l’approdo naturale per Luca Pastorino che, alle elezioni del 2018, aveva ottenuto un largo seguito (anche se i confini del collegio erano diversi): anche qui è la dimensione della coalizione a penalizzare il candidato del centro sinistra che parte con gli sfavori del pronostico. All'uninominale 4, invece, il centro sinistra ha candidato Daniele Montebello (attuale sindaco di Castelnuovo Magra).

Sempre nel Partito Democratico la discussione è molto accesa anche sulle scelte di Enrico Letta nel listino plurinominale: qui la battaglia non dipende direttamente dai candidati ma dal risultato complessivo del partito, più è alta la percentuale di consensi e maggiore è il numero di nuovi parlamentari. Per i candidati, quindi, diventa determinante la posizione che occupano nella griglia preparata dai partiti: alla Camera il Pd ha piazzato capolista il ministro uscente Andrea Orlando che ha la certezza di essere eletto. Praticamente certa del suo futuro da deputata anche Valentina Ghio che, nel listino, è alla posizione numero due. Molto più difficile, al limite dell’utopia, che possa entrare anche il terzo candidato, Alberto Pandolfo. Quelli con posizioni più basse hanno il solo scopo di riempire la lista, senza alcuna possibilità di successo personale. 

Al Senato gli spazi sono ulteriormente ristretti, per questo l’unico certo di uno scranno da senatore è il capolista Lorenzo Basso; molto più difficile la partita di Cristina Lodi: per eleggere un secondo senatore il Pd dovrebbe centrare una performance elettorale al momento molto difficile da pronosticare. Sui collegi uninominali per palazzo Madama, che in Liguria sono 2, valgono le considerazioni generali fatte per la Camera: la sfida sulla carta è proibitiva, a giocarsela andrà lo spezzino Guido Melley a levante, mentre a ponente (dove la corsa è ancora più ardua) il profilo non è ancora stato individuato. 

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