RAPALLO - "E' molto interessante vedere quello che accadrà. C'è un 20-25% di voti di una destra liberale che non è quella di Matteo Salvini e Giorgia Meloni e che non è il centrosinistra. Ci sono molte personalità come Giovanni Toti, Carlo Calenda, Matteo Renzi, Mariastella Gelmini, Renato Brunetta e anche Luigi Di Maio. Mettersi d'accordo sarà molto difficile. Sarebbe sufficiente capire che bisogna inventarsi qualcosa e offrire un pacchetto convincente. Se ognuno va per conto suo sarebbe un disastro" così il saggista, editorialista e vicedirettore del Corriere della Sera Beppe Severgnini a Primocanale nel corso della rassegna "Rapallo Protagonisti" sulla situazione della politica nazionale dopo l'addio di Mario Draghi alla presidenza del consiglio e l'indizioni di nuove elezioni politiche.
Focus sull'area di centro. C'è pochissimo tempo, tra due mesi esatti si vota e quella che è una campagna elettorale balneare è già partita. Per Severgnini c'è tutta un'area di centro che si sta muovendo per trovare una sinergia e presentarsi unita alle urne, senza questa unità però il rischio sembra essere quello della marginalità. "Ci aspetta un periodo molto difficile, siamo un Paese pieno di risorse e possiamo affrontare il passaggio nuovo però bisogna ammettere che stiamo correndo un rischio. Ci aspettano sorprese amare" spiega Severgnini analizzando il quadro politico italiano da uno sguardo esterno. Mentre le dirigenze dei partiti iniziano a battibeccarsi e ricercare una quadra in vista delle elezioni del 25 settembre gli italiani, si preparano alla campagna elettorale.
"Ci sono due terzi degli italiani credono nella Nato, due terzi che credono nell'Unione europea, due terzi che pensano che quello che è accaduto (a livello internazionale ndr) sia colpa della Russia, due terzi di italiani che pensa che le sanzioni siano giustificate - spiega ancora Severgnini -. C'è un terzo che è di centro sinistra. Si tratta di dare una voce elettorale a questo terzo (di centro ndr). Un terzo di italiani sta aspettando di capire cosa succede. C'è poco tempo. Penso che l'egocentrismo dei vari leader del centrodestra sia troppo grande per mettersi insieme, perché vuol dire fare un passo indietro, ognuno è troppo preso da se stesso" commenta ancora Severgnini.
L'editorialista e vicedirettore del Corriere della Sara parla anche di Mario Draghi e di come è stato 'trattato' dai partiti: "Ci vorrebbe una risposta di indignazione, Draghi è forse l'italiano più autorevole del mondo e lo abbiamo mandato via neanche fosse uno che porta la pizza a domicilio, veramente non è stato un bello spettacolo. Ma la reazione morale non è una specialità italiana. La specialità italiana è trovare piccole consolazioni nella realtà quotidiana - spiega Severgnini parlando anche del rischi astensionismo alle elezioni di settembre -. L'estate è un analgesico, non possiamo chiedere agli italiani di stare in spiaggia con i manuali di politica. Bisogna stare attenti perché la serenità è una cosa e la distrazione è un'altra" conclude.
IL COMMENTO
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