cronaca

A confermarlo anche uno studio dell'ospedale Gaslini
1 minuto e 58 secondi di lettura
Ragazzi sofferenti lontano dai banchi di scuola, ma anche dagli amici. E i giovani hanno dato un nuovo significato all'acronimo Dad, usato per indicare la didattica a distanza: 'dimenticati a domicilio' , è il modo che gli alunni utilizzano per ricordare alle istituzioni che la scuola in presenza vale più delle lezioni al computer. Lontano dai banchi di scuola, secondo gli ultimi studi, il 30% dei ragazzi ha sviluppato disturbi da ansia.





A sottolineare in una nota le esigenze degli adolescenti e dei ragazzi, chiusi in casa ormai da mesi, e i rischi di una lontananza prolungata dalla scuola, è l'ordine degli Psicologi del Piemonte, che precisa come anche "l''Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ci ricorda che i nostri giovani sono una categoria a rischio a causa degli effetti di una protratta restrizione che coinvolge l'apprendimento, la socialità, la crescita psicomotoria, l'espressione degli affetti e delle emozioni, la sperimentazione delle autonomie, la costruzione di un pensiero critico e la capacità di comunicare, lo sviluppo della percezione di sé".



Il dott. Alberto Ferrando, presidente dell'associazione pediatri exstraospedalieri liguri, intervenuto a Primocanale, ha confermato la tendenza del Covid a scatenare altre patologie nei ragazzi, soprattutto di tipo psicologico. "Concordo con la definizione data dall'editorialista della rivista Lancet, che parla di sindemia, ovvero una malattia che può scatenare altre patologie. Soprattutto sono aumentati i problemi psicologici per i bambini e i ragazzi: le ansie, le patologie psicosomatiche, i tentativi di suicidio, i disturbi del sonno e dell'alimentazione. Se da un punto di vista epidemiologico, le scuole andrebbero chiuse, da un punto di vista psicologico le scuole vanno aperte", ha detto Ferrando.


Gli psicologi passano quindi in rassegna alcuni studi che, in questo ultimo anno, hanno focalizzato l'attenzione proprio sulle conseguenze delle restrizioni legate alla pandemia su bambini e ragazzi, tra cui uno studio dell'ospedale Gaslini di Genova e dell'Istituto Mario Negri di Milano e del Regina Margherita di Torino, in cui è stato evidenziato l'aumento dei tentativi di suicidio e dei suicidi compiuti nell'ultimo anno.



Altri studi esplorano poi gli effetti dell'isolamento, della quarantena e del distanziamento sociale. Uno di questi, pubblicato sul Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry nel novembre 2020, sottolinea che i bambini e gli adolescenti hanno probabilmente maggiori probabilita' di sperimentare alti tassi di depressione e molto probabilmente ansia a causa dell'isolamento forzato.