cronaca

Il fatto non sussiste si legge nella sentenza di primo grado
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 "Il fatto non sussiste" così è scritto nero su bianco nella sentenza di prima grado emessa dal Tribunale di Genova per gli imputati del processo 'Belsito Bis'. I giudizi della prima sezione hanno infatti assolto Francesco Belsito, Stefano Bonet, Stefano Lombardelli e Romolo Girardelli.



I quattro erano accusati di diversi reati tra cui quelli  di appropriazione indebita, riciclaggio e truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Secondo l'accusa infatti i quattro avevano creato un'associazione a delinquere capace di interferire manovrare le operazioni al fine di acquisire commesse e appalti di aziende a partecipazione pubblica. Tra queste anche Siriam, Fincantieri e Grandi Navi Veloci. Nel processo che vedeva tra gli imputati anche l'ex tesoriere della Lega Belsito, proprio il partito di Salvini insieme al ministero dell'Interno si erano presentate come parti civile offese.


Per Belsito la procura aveva chiesto quattro anni, per Romolo Girardelli tre anni e sei mesi, per l’imprenditore Stefano Bonet, cinque anni e per l'ex manager di Fincantieri Stefano Lombardelli tre anni di carcere. Ma in sede di giudizio le tesi dell'acccusa sono state smontate e si è così arrivati all'assoluzione dei quattro imputati. "Siamo molto soddisfatti per la sentenza di assoluzione - ha spiegato l'avvocato Giuseppe Maria Gallo, difensore di Girardelli -. La Corte ha interamenente dato ragione alle tesi difensive. Il mio assistito negli anni è stato prima arrestato, poi sotto processo e infine assolto".


Ma la questione si porta appresso uno strascico. Il processo infatti ha avuto un largo interesse mediatico anche e soprattutto per la presenza di Belsito implicato nella vicenda dei 49 milioni di euro della Lega Nord (l'altro processo). In un articolo de 'Il Fatto Quotidiano' dello scorso 7 aprile infatti il giornalista Saviano individuava Girardelli come l'uomo che aveva lavorato sottotraccia per spostare i soldi della Lega a Cipro e in Tanzania. Ma non solo, il nome di Girardelli veniva infatti anche accostato alla cosca 'ndranghetista dei De Stefano.


L'avvocato Gallo si è subito mosso. E così ben prima dell'arrivo della sentenza di assoluzione è partita la querela nei confronti di Saviano, del direttore de 'Il Fatto Quotidiano' Peter Gomez, di Travaglio e dell'autrice dell'articolo Gisella Ruccia. Nella denuncia l'avvocato Gallo spiega che "Romolo Girardelli non è mai stato nemmeno imputato nel processo relativo ai 49 milioni di euro della Lega, tantomeno in vicende giudiziarie aventi ad oggetto il riciclaggio di quei 49 milioni di euro" a Cipro e in Tanzania. Ma il difensore di Girardelli, Gallo, attacca ancora Saviano e l'articolo pubblicato su 'Il Fatto Quotidiano' in quanto accostano la figura del suo assistito a quella della cosca criminale legata alla 'ndrangheta. Cosa che non risulta dalle carte e non rientrava negli atti processuali del cosidetto processo 'Belsito bis' in cui Girardelli e gli altri imputati sono comunque stati assolti.