cronaca

Egle Possetti:
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"In una societ civile le scuse a noi ed a tutti gli italiani sarebbero giunte il giorno dopo il disastro ed avrebbero di conseguenza dato corso a tutte le azioni per un cambio sia del vertice che della politica aziendale, magari distogliendo qualche azionista dalle grigliate di ferragosto, convocando con urgenza chi poteva decidere, 43 morti non possono diventare 'perdite collaterali' di un sistema". Egle Possetti portavoce del comitato Vittime del Morandi esprime tutta la sua amarezza e rabbia per quanto dichiarato in un'intervista alla Stampa dal nuovo ad di Atlantia Carlo Bertazzo, in carica dal 13 gennaio scorso.


Da quel tragico 14 agosto 2018 sono passati oltre 17 mesi e mai fino a ieri i vertici di Autostrade e Atlantia avevano chiesto scusa per quanto accaduto alle 11.36 di quel giorno, nessuna scusa fino a ieri per le 43 vite spezzate col il crollo del viadotto sul Polcevera. Nell'intervista rilasciata alla Stampa Bertazzo ha parlato di quanto emerso dalle inchiestedopo la tragedia. Le intercettazioni telefoniche hanno messo in evidenza un sistema atto a nacondere quello che oggi, agli occhi dell'opinione pubblica, suona sempre pi forte come una grave trascuratezza sulle condizioni di ponti e gallerie della rete autostradale italiana gestita da Autostrade per l'Italia. Le verifiche e le indagini portate avanti in questi ultimi mesi da magistratura e dal ministero dei Trasporti stanno facendo emergere un quadro quanto mai allarmante. Le recenti limitazioni imposte lungo diversi tratti e i cantieri avviati in tutta fretta rappresentano il simbolo e l'emblema di quanto accaduto e non fatto in precedenza.

"Nel gruppo non avremmo mai nemmeno potuto immaginare che ci fossero persone cos distanti dall'etica aziendale e dal nostro modo di vedere e di operare - spiegava il nuovo ad di Atlantia nell'intervista rilasciata alla Stampa -. Da qui dobbiamo ripartire. Puntando sul ricambio manageriale e sull'investimento sui giovani talenti, su un radicale cambio di cultura aziendale, sulla ri-motivazione di tutti i lavoratori delle aziende del gruppo, sulla misurazione costante delle performances operative. E intendiamo anche cambiare la struttura della holding". Le scuse s, sono arrivate, evidentemente e senza ombra di dubbio in modo tardivo, ma nelle parole del nuovo ad c' anche uno sguardo proiettato in avanti con il nuovo manager che chiede apertamente al Governo di non andare avanti con il procedimento di revoca della concessione in quanto, parole di Bertazzo "vorrebbe dire compromettere un?azienda e mettere a rischio un gruppo leader mondiale nel suo settore".

Parole che per lasciano non solo dolore ma anche rabbianei cuori di chi quel giorno di vigilia di Ferragostoha perso un figlio, un marito o un genitore e ancora oggi aspetta prima di tutto giustizia ma anche misure reali da parte di chi ha in mano il potere esecutivo e amministrativo dell'Italia per garantire la sicurezza di tutte le infrastrutture del Paese. Perch fatti come quelli del Morandi o altre tragedia che hanno segnato la vita di centinaia e centinaia di persone non accadano pi.

"Poco o nulla" stato "fatto dopo 18 mesi e la nostra sicurezza sempre appesa ad un filo e ci troviamo a leggere queste affermazioni? Con quale scopo? Vogliamo azioni, con la A maiuscola come cittadini e giustizia fino in fondo andando a ricercare tutti, e dico tutti i colpevoli. Sono anni che in questo paese ci vengono addosso 'treni merci' ma si cercano purtroppo solo dei moscerini" spiega il comunicato dei parenti delle Vittime del Morandi che chiedono ora come allora, atti tangibili: "Solo azioni reali, concrete ed importanti verso una politica attenta solo ai bisogni della cittadinanza, vissuta nel senso nobile del termine, potranno diminuire la nostra infinita sfiducia e disperazione" conclude la comunicazione diffusa sul gruppo facebook Comitato Parenti Vittime Ponte Morandi firmato dalla portavoce Egle Possetti.