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La risposta stizzisce i pentastellati in Liguria
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Una miccia lunga 54 chilometri, quanto la galleria prevista nel progetto della Gronda per Genova. Una miccia ormai accesa da tempo e che lenta ma inesorabile sta bruciando. Il progetto della Gronda di Genova è infatti come un petardo acceso in un container di tritolo. Rischia di far saltare in aria il governo 'Conte bis' ancor più delle poste sul Bilancio o delle scelte sui vaccini.

Il ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli ha confermato che sta entrando nel merito di tutte quelle che sono le cose da fare per rendere il più rapida possibile la realizzazione di quell'opera”. E lo ha detto - come promesso alla vigilia del suo insediamento - proprio a Genova, la città interessata all’opera dove è intervenuta per l’inaugurazione del Salone Nautico numero 59.

La risposta del ministro che maggiormente stizzisce il Movimento 5 Stelle in Liguria riguarda però la cosiddetta ‘mini-gronda’. Un progetto sponsorizzato a gran voce dai pentastellati locali che avevano già presentato all’ex titolare del Mit Danilo Toninelli una sorta di studio di fattibilità con consensi positivi. La dem De Micheli boccia la possibilità di prenderlo in considerazione: “Sul progetto originario stiamo valutando eventuali migliorie, ma ricominciare progetti da zero rideterminerebbe conseguenze in termini temporali e realizzativi che non credo siano compatibili con le aspettative della città che ha bisogno di avere un supporto infrastrutturale per far crescere anche il porto”, avverte il ministro.

Posizioni ribadite a quattr’occhi anche col sindaco Marco Bucci e testimoniate dalla nota di Palazzo Tursi. “Abbiamo affrontato la tematica della realizzazione della Gronda di ponente in ragione dell’urgenza dell’opera stessa e delle ricadute benefiche sulla città e sul territorio. Abbiamo concordato di raccogliere l’invito, già espresso dal precedente governo, di iniziare quanto prima un tavolo di lavoro sull’esecuzione dell’opera aperto alla verifica e valutazione delle forze politiche e all’ascolto di tutti per raccogliere stimoli e suggerimenti utili a migliorare il progetto e le ulteriori opere collegate”, sottolinea Bucci.

Dopo il via libero al Terzo Valico nel governo condiviso con la Lega,
per il Movimento 5 Stelle in Liguria la Gronda di Genova rischia di essere un altro boccone amaro da digerire. Nonostante un nuovo esecutivo. Il timing per la realizzazione infatti sembra essere al centro dei pensieri del titolare delle Infrastrutture. “E' del tutto evidente che un nuovo ministro si prenda del tempo per fate delle analisi più dettagliate, ma è anche altrettanto evidente che ci sono delle necessità di questo territorio alle quali noi daremo risposte”, ha concluso De Micheli. Dichiarazioni che lasciano dubbi su quanto la cabina di regia pentastellata in Liguria sia in sintonia col suo direttorio nazionale, che poco ha reagito finora all’accensione della miccia sul tema della Gronda.