L'auto su cui viaggiavano Guido Grasso, 68 anni, e Bruno Lauria, 23, i due amici morti carbonizzati la notte tra sabato e domenica, prima di schiantarsi in corso Europa ha superato un altro veicolo "a forte velocità". Lo ha raccontato un testimone che era alla guida dell'auto sorpassata agli agenti della sezione infortunistica che indagano sul tragico incidente. A raccontare della velocità sostenuta è stato anche il superstite dello schianto, Giuseppe Lunetta. Il pubblico ministero Giancarlo Vona ha fatto sequestrare le telecamere per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente e non è escluso che possa chiedere una consulenza tecnica per stabilire la velocità a cui viaggiava la macchina. Ma oltre a questa, potrebbe finire nel mirino anche il cordolo di protezione della fermata del bus.
La Giulia Quadrifoglio, secondo quanto ricostruito, avrebbe superato a tutta velocità la macchina del testimone e si sarebbe schiantata contro il cordolo, cappottandosi più volte. Il cordolo sarebbe stato più volte segnalato come pericolo da diversi utenti. In quel punto, però, il limite di velocità è di 30 all'ora proprio per evitare, in caso di perdita di controllo del mezzo, danni gravi.
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