A destra: Mohammad HannounIl principale arrestato dell'operazione che ha scoperto circa otto milioni di euro di finanziamenti ad Hamas partiti dalla Liguria, è Mohammad Hannoun: un nome e un volto noti a Genova, per la sua partecipazione a eventi di solidarietà al popolo palestinese, dai convegni alle marce, incluse quelle a sostegno della Striscia di Gaza degli ultimi mesi, nel suo ruolo di presidente dell'associazione dei palestinesi in Italia.
Maxi operazione a Genova, arrestato Mohammad Hannoun con altri otto: finanziavano Hamas
Il vertice italiano di Hamas
Hannoun, di origini giordane, architetto, 62 anni, è stato arrestato con altre otto persone. L'uomo, nelle carte dell'antimafia, è definito come "vertice della cellula italiana dell'organizzazione Hamas". Vive a Genova da molti anni e proprio a Genova hanno sede due delle associazioni coinvolte nei finanziamenti illeciti ad Hamas pari a otto milioni di euro. Nel suo passato ci sono altre segnalazioni: nel Duemila era stato indagato dalla Procura di Genova ma l'inchiesta era stata archiviata. Nel 2024 era poi stato inserito nella black list del dipartimento del Tesoro americano, perché accusato di essere tra i finanziatori di Hamas.
Il viaggio in Turchia
Sotto particolare attenzione i rapporti di Hannoun con alti esponenti di Hamas. Proprio qualche settimana fa è stato segnalato a una riunione in Turchia alla quale ha preso parte, tra l'altro, Ali Baraka, esponente di spicco del comparto estero dell'organizzazione terroristica. Nel corso delle intercettazioni, scrivono gli investigatori, "sono emerse espressioni di apprezzamento su attentati terroristici".
Il foglio di via da Milano
Solo un anno fa, era il novembre del 2024, aveva ricevuto il foglio di via dalla città di Milano poi riconfermato questo autunno con l'accusa di istigazione all'odio e alla violenza. In quel frangente, si era dichiarato vicino ai tifosi ad Amsterdam che avevano aggredito i tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv che si trovavano in città per assistere a un incontro di calcio. Questa estate aveva dichiarato apertamente di essere "simpatizzante di Hamas come di ogni fazione che lotta per i diritti del mio popolo", ma anche "è una bufala che io sia un leader di Hamas”. Da qui la conferma del foglio di via per un altro anno.
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