Cronaca

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Hannoun è presidente dell'associazione palestinesi d'Italia. L'ammontare del finanziamento sarebbe pari a otto milioni di euro. Gran parte delle attività partite da Genova
4 minuti e 56 secondi di lettura
di Eva Perasso

Maxi operazione - nome in codice "Domino" - della Digos di Genova, con la polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza genovese e il nucleo speciale della polizia valutaria: nove arresti a persone accusate di aver finanziato Hamas. Tra loro c'è il presidente dell'associazione palestinesi con sede a Genova Mohammad Hannoun, che da anni vive a Genova, organizzatore attraverso le sue associazioni di manifestazioni pro Palestina. L'ordinanza, emessa dal Gip presso il Tribunale di Genova, prevede misure cautelari nei confronti di tre associazioni e di nove indagati per i quali è prevista la custodia in carcere. L'ammontare del finanziamento sarebbe pari a otto milioni di euro.

Indagini partite da operazioni finanziarie sospette

Tra i destinatari della misura c'è anche il presidente di una delle associazioni dei palestinesi, Mohammad Mahmoud Ahmad Hannoun, che gli investigatori definiscono "membro del comparto estero dell'organizzazione terroristica Hamas" e "vertice della cellula italiana dell'organizzazione Hamas". Le indagini sono partite su impulso della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo e della Direzione Nazionale Antimafia, in seguito a diverse segnalazioni di operazioni finanziarie sospette. Le indagini sono andate avanti grazie alla collaborazione con altri uffici inquirenti, ma anche con i Paesi Bassi e altre nazioni europee.  

Le tre associazioni coinvolte

Il finanziamento delle attività terroristiche sarebbe avvenuto per mezzo di varie associazioni. Tra queste due con sede a Genova. La prima è A.B.S.P.P., associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese, nata nel 1994 e con sede a Genova. La seconda è A.B.S.P.P. O.D.V., associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese organizzazione di volontariato, nata nel 2003, con sede anch'essa a Genova, di cui è legale rappresentante Mohammad Mahmoud Ahmad Hannoun. La terza è l'associazione benefica "La cupola d'oro" con sede a Milano, costituita a dicembre 2023, di cui è legale rappresentante Khalil Abu Deiah. Lo stesso Hannoun ha avuto o detiene cariche e responsabilità in tutte le associazioni benefiche citate. 

Il ruolo chiave di Hannoun

E' la figura di spicco di Hannoun ad avere un ruolo chiave in questa inchiesta: è infatti accusato di essere un componente di vertice di Hamas, di avere destinato, nella raccolta di fondi indicata come avente fini umanitari per la popolazione palestinese, una parte rilevante (più del 71%) di tali fondi al finanziamento diretto di Hamas o di associazioni collegate o controllate. Hannoun è accusato di aver concorso a versare, direttamente o indirettamente, all'organizzazione a partire dal 18 ottobre 2001 e, fino alla data odierna, ma soprattutto a seguito degli eventi del 7 ottobre 2023, ingenti somme di denaro, pari a 7 milioni e 288mila euro, fondi "sottratti alle finalità dichiarate e alle reali necessità della popolazione civile di Gaza", riporta la nota. Nella lunga lista di responsabilità a lui attribuite spicca il suo ruolo in diverse associazioni. Hannoun è definito come membro del comparto estero di Hamas, componente del board of directors della European Palestinians Conference, vertice della cellula italiana dell'organizzazione Hamas, nella sua veste di legale rappresentante di A.B.S.P.P. dal 21.9.2001 fino al 20.3.2018 e, negli anni successivi, di amministratore di fatto dell'associazione; di rappresentante legale di A.B.S.P.P. O.D.V. fin dalla costituzione, nel 2003; di amministratore di fatto dell'Associazione Benefica La
Cupola d'Oro, nonché dell'Associazione Benefica La Palma, costituite al fine di proseguire l'attività di finanziamento nonostante i provvedimenti adottati dal circuito finanziario per impedire agli indagati il finanziamento di attività terroristiche.

Tutti i nomi e le accuse

Dawoud Ra'Ed Hussny Mousa, membro del comparto estero dell'organizzazione terroristica referente con Hannoun della cellula italiana, dipendente dal 2016 di A.B.S.P.P. O.D.V.
Al Salahat Raed, membro del comparto estero dell'organizzazione terroristica e, dal maggio 2023, componente del board of directors della European Palestinians Conference, componente della cellula italiana di Hamas, dipendente della A.B.S.P.P. dal luglio 2011 al settembre 2019 e, nuovamente, a partire dal luglio 2024, referente per Firenze e la Toscana.
Elasaly Yaser, membro del comparto estero dell'organizzazione terroristica Hamas, componente della cellula italiana, dipendente dal 2016 di A.B.S.P.P. O.D.V., responsabile della filiale milanese di A.B.S.P.P.
Albustanji Riyad Abdelrahim Jaber, membro del comparto estero di Hamas, componente della cellula italiana, dipendente dal 2015 della A.B.S.P.P.O.D.V., con cui collabora attivamente promuovendo la raccolta di denaro durante incontri propagandistici.
Osama Alisawi, membro di Hamas di cui è stato ministro dei Trasporti del Governo di fatto a Gaza, presidente del Blocco Islamico dell'Unione degli Ingegneri, membro del Consiglio dell'Unione Ingegneri, cofondatore nel 1994 della A.B.S.P.P., delegato ad operare, dal 2001 al 2009, sui conti correnti dell'associazione.
I cinque sono accusati di varie attività tutte svolte a Genova, in Italia e all'estero. Tra queste: aver condiviso con Hannoun le decisioni riguardanti le iniziative da adottare per proseguire l'attività di supporto finanziario ad Hamas nonostante i provvedimenti adottati dal circuito finanziario internazionale per impedire agli indagati il finanziamento di attività con finalità di terrorismo; aver operato nella raccolta di fondi (dichiaratamente a fini umanitari per la popolazione palestinese) destinati in realtà in parte rilevante (più del 71%) al finanziamento diretto di Hamas o di associazioni ad essa collegate; essersi occupati della raccolta e del versamento all'organizzazione terroristica nel corso degli anni di una somma complessiva di circa € 7.280.000 euro.

Altri tre indagati: Abu Rawwa Adel Ibrahim Salameh dipendente della A.B.S.P.P. ODV dal 2008, referente per il nord est d'Italia; Abu Dejah Khalil e Abdu Saleh Mohammed Ismail sono accusati di concorso esterno dell'associazione con finalità di terrorismo, pur non facendo parte di Hamas, associazione che avrebbero comunque finanziato, attraverso le tre associazioni accusate.

Le parole del procuratore di Genova Piacente

"Le indagini e i fatti attraverso esse emersi non possono in alcun modo togliere rilievo ai crimini commessi ai danni della popolazione palestinese successivamente al 7 ottobre 2023 nel corso delle operazioni militari intraprese dal Governo di Israele, per i quali si attende il giudizio da parte della Corte Penale Internazionale": lo scrivono il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Mlillo e il procuratore di Genova Nicola Piacente.

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